R. Muni – Il fatale destino del Napoli: sempre sotto esame

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Il Napoli ha fatto il suo debutto europeo in casa della Stella Rossa di Belgrado in uno stadio diventato una bolgia pazzesca che, non a caso, si chiama Marakana. Un debutto a reti bianche, in casa di una grande decaduta del calcio europeo, che ha scatenato molte critiche e lasciato la tifoseria con l’amaro in bocca. La squadra di Ancelotti ha dominato i propri avversari per tutti e novanta i minuti, colpito un legno e tenuto la squadra serba costantemente alla larga dalla propria area di rigore. Inoltre, la notizia migliore è il secondo clean sheet consecutivo di Karnezis. Eppure non è bastato per placare le critiche alla squadra azzurra ed i paragoni con il passato recente, con picchi di rimpianto elevatissimi per il sarrismo che oggi non ci appartiene più. In realtà, il Napoli non ha graffiato come riusciva a fare la passata stagione e questo è un dato di fatto. Tatticamente, mister Ancelotti ha optato per il 4-4-2, ossia la base del calcio, con cui si riesce a coprire il campo in maniera più razionale. Le sovrapposizioni hanno preso il posto delle verticalizzazioni ed i cross dalle fasce hanno soppiantato quasi del tutto i fraseggi ed i cambi di gioco. Manca la regia di Jorginho che sarebbe stato superfluo per questa nuova idea di calcio. Il pragmatismo sta prendendo il posto del calcio spettacolo, senza comunque stravolgere il lavoro di tre anni del tecnico con la tuta. Fabian Ruiz, finalmente titolare, ha fatto vedere buone cose da interno e, se saprà avere costanza, si rivelerà un acquisto del tutto azzeccato. Non credo sia un caso che in Spagna, il centrocampista azzurro sia considerato un calciatore fortissimo. Resta l’amaro in bocca per una vittoria che non è arrivata e che il Napoli avrebbe meritato…ai punti. Tuttavia, ritengo che sia eccessivo il disfattismo che serpeggia tra i tifosi napoletani, evidentemente ancora troppo abbagliati dal gioco scintillante proposto da Sarri. Un cambio di rotta rispetto al passato si è già visto ed è la rotazione di tutti gli effettivi a disposizione. Non dovremmo più correre il rischio di vedere elementi spremuti costretti a venire meno nel momento clou della stagione, a corto di fiato e di idee. Il passato resta e rimangono anche le giocate proverbiali, il divertimento nel vedere il Napoli giocare ed i vari record migliorati. Rimarrà per sempre l’affetto e la simpatia nei confronti di Maurizio Sarri alla cui squadra (oggi il Chelsea) strizzeremo sempre l’occhio. Trovo ingiusto, di contro, criticare eccessivamente un tecnico pluridecorato ed un gruppo che sta giocando al meglio la propria stagione. Tenere la squadra del cuore costantemente sotto esame potrebbe rivelarsi controproducente oltre che agevolare il compito di una certa parte di stampa e di opinione pubblica palesemente avversa ai colori azzurri.

Factory della Comunicazione

Riccardo Muni

@riccardomuni

 

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