Rione Traiano fucina di talenti, la storia di Daniele Verde. Dalla scuola Pigna al San Paolo!

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Andando con un passo sostenuto, dal Rione Traiano allo stadio San Paolo di Napoli non ci si impiega più di 20′. Una passeggiata che domani faranno con i cuore a metà mamma Patrizia e papà Giuseppe per assistere all’esordio nello stadio della loro città del piccolo Daniele. La famiglia Verde, infatti, è sempre stata al seguito del figlio. Dai primi anni, nella Pigna Calcio (la prima scuola di Daniele), all’esordio in serie A con la maglia della Roma, quando aveva appena 18 anni. Il primo a lanciarlo nel calcio dei grandi è stato è stato Rudi Garcia, l’allenatore che ha creduto nei mezzi di Daniele Verde e lo ha fatto esordire. Il 17 gennaio 2015 nella sfida contro il Palermo (1-1) il debutto subentrando al 75′ al posto di Iturbe.
Poi una montagna russa di esperienze ed emozioni, le avventure con le maglie di Frosinone, Pescara e Avellino fino al rinnovo con la Roma e la scelta di fare nuovamente le valigie per trasferirsi a Verona. Con Pecchia ha trovato la sua dimensione. A suon di gol, ovviamente: già 4, di cui 2 in campionato e due in coppa Italia, più gli assist (due anch’essi) decisivi nelle gare con Benevento e Spal.
«Siamo sempre stati attenti al futuro di Daniele», ha raccontato tante volte la mamma Patrizia. «A casa siamo tifosi del Napoli». È cresciuto circondato dal calore di una famiglia che gli è sempre stata accanto. Due fratelli più grandi a fare da esempio e regole precise da rispettare alla lettera, perché crescere come uomo era più importante che crescere come calciatore.
Daniele aveva appena 14 anni quando fu accolto a Trigoria dopo essere stato prelevato dalla sua scuola calcio, il Pigna di Pianura nonostante fossero in tantissime le squadre che avevano messo gli occhi su di lui: dalla Juventus al Manchester City. Ma più di tutti lo ha voluto la Roma. E in particolare Bruno Conti. E allora valigie pronte e viaggio alla volta di Trigoria. Era gennaio del 2010 quando fece il suo primo provino sotto gli occhi di Montella (all’epoca allenatore delle giovanili giallorosse) e tutti ricordano le parole di Bruno Conti: «Abbiamo trovato il nuovo… Bruno Conti».
Prima della firma definitiva fu un vero e proprio inferno per tutta la scuola calcio di Pianura. Un via vai di osservatori, o presunti tali. Tutti con l’intento di affascinare il ragazzo con promesse per il futuro. Ma Daniele era sicuro della sua scelta. La Roma. Perché quella stretta di mano con Bruno Conti valeva più di tutto. D’altra parte con quel sinistro Daniele faceva quello che voleva: partiva da destra e si accentrava per calciare in porta, qualità che non potevano passare inosservate. Chi lo ha visto in azione in quegli anni parla addirittura di oltre 15 gol con il tiro a giro.
Ora se lo gode il Verona, anche se la Roma – proprietaria del cartellino – potrebbe cederlo già in questa sessione di mercato. Il Napoli ci sta facendo un pensierino, tanto più che il ragazzo è già da tempo sotto la lente di ingrandimento di Cristiano Giuntoli. Domani sarà la prova del nove. La partita della consacrazione: nello stadio dove ha sempre sognato di giocare, davanti a tutte quelle persone che lo seguono e gli vogliono bene fin da quando partiva dalla destra dei campetti del Pigna Calcio, si accentrava e segnava valanghe di gol.

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Fonte: Il Mattino

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