Giovedì le elezioni per la nuova governance della Lega di A

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Il 7 dicembre la Lega Calcio dovrebbe avere la sua governance. Ma potrebbe essere l’ennesima delusione. L’assemblea continua a essere spaccata: le grandi, come la Juventus, l’Inter, il Milan e la Roma non vedono proprio male l’idea di un commissariamento, il fronte di Lotito (che vede allineati, tra gli altri, Genoa, Udinese e Chievo) stringe per chiudere. Il Napoli attende un buon nome e prova a giocare una partita in solitudine. Le nomine del presidente, dell’ad, dei cinque consiglieri di Lega e dei due consiglieri federali saranno votate con la maggioranza qualificata dei 14 voti. Si potrebbe di nuovo a votare sul quorum perché se scende a 11 qualcuno teme un blitz di Lotito, pronto a piazzare a se stesso alla guida della Lega.
Ciò che appare lontano, in ogni caso, è la nomina di commissario ad acta. Mentre appare sfumata la candidatura del presidente della Consob, Giuseppe Vegas. Ma non sarà comunque facile trovare un presidente che stia bene a tutti e che possa lavorare in sintonia con l’ad. Il rischio è quello dei veti incrociati. Difficile trovare il presidente, anche se fosse un traghettatore: la Juve spinge per Nicoletti, Lotito e i suoi alleati per Simonelli. Tavecchio, in questo caos, non è fuori dai giochi anche perché per molti club non è stata la sua una presidenza fallimentare.
C’è da discutere anche il bando dei diritti televisivi per il triennio 2018- 2021 che è il tema che sta più a cuore ai presidenti di serie A. E nell’ombra si è già al lavoro per l’elezione del presidente della Figc che tornerà alle urne il 29 gennaio. Malagò, il capo dello sport, spinge per un commissariamento della Lega Calcio che possa poi estendersi anche alla Federcalcio. Nonostante le perplessità di molti giuristi ed amministrativisti che ritengono non ci siano le condizioni da parte del Coni per poter procedere alla nomina di un commissario.
I calciatori hanno da tempo rinunciato all’idea di un proprio candidato: non sarà Albertini, che ha lasciato intendere di non voler tornare in corsa, né un ex campione. Strada in salita anche per Tommasi, perché nessuno vede con favore la guida di un sindacalista. Tra i candidati spunta Gravina, il presidente della Lega Pro che però ha il sostegno di pochi. Non certo del Coni che, al netto del commissariamento, è pronto a chiudere il cerchio sul potente numero uno della Lega Dilettanti, Cosimo Sibilia. Anche gli allenatori, guidati da Ulivieri, pare non si metterebbero di traverso. D’altronde, per incontrare nella sede del Coni il presidente Sibilia, l’ex tecnico avrebbe chiesto proprio di essere accompagnato dal presidente della Lega Dilettanti. In questo momento di caos, Sibilia pare uno dei pochi che possa davvero mettere d’accordo tutti. 

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Fonte: Il Mattino

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