Lega Pro, la Casertana può sognare

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Un cuore grande così. Spalle larghe, entusiasmo e quella incoscienza che accompagna le grandi imprese. In passato quando l’hanno data per morta, si è rialzata più forte di prima. Per alcuni i playoff sarebbero stati soltanto una formalità. I rossoblù l’hanno presa così, con il sorriso. Niente da perdere, ma soltanto altre pagine di Casertanastoria da poter scrivere. Sfidando gli scettici. Se a Siracusa si era avuto un assaggio della Casertana versione playoff, contro l’Alessandria è stato raggiunto il punto più alto della stagione. Contro i colossi piemontesi, i rossoblù non hanno avuto paura. Erano alti, grossi e con stipendi a cinque zeri. La notte del “Pinto” è di quelle difficili da dimenticare.
Il pari, una porta aperta sulla qualificazione al terzo turno, è stato il giusto premio per la prestazione fornita, anche se costringerà la squadra di Esposito a puntare alla vittoria. Soltanto così il sogno avrebbe seguito. Difficile, ma non impossibile. Domani la Casertana dovrà ripartire dall’atteggiamento messo in campo domeLega pro 2nica. La forza dell’Alessandria è indiscutibile e, a tratti, si è palesata, come in occasione del gol del vantaggio di Fischnaller. La Casertana però ha saputo arginare gli attaccanti avversari. Il duo Rainone-D’Alterio ha tenuto testa con astuzia ed esperienza al tandem Bocalon-Gonzalez. Lì davanti Corado, Orlando e Ciotola hanno fatto a sportellate e giocato senza paura. Tra i pali ancora decisivo Ginestra. I grigi, dal canto loro, hanno spento sul nascere tutte le trame di gioco che usualmente transitano per i piedi di Rajcic, che non sarà del match domani sera, perché squalificato.
Tifoso aggredito. Ieri il club rossoblù ha condannato l’aggressione perpetrata ai danni di un tifoso dell’Alessandria per le strade del centro, prima del calcio d’inizio: «Siamo certi che gli autori di tale gesto nulla abbiano a che vedere con i tanti appassionati che affollano il ‘Pinto’. Come dimostrano gli applausi rivolti dai nostri tifosi a quelli piemontesi allo stadio. Il senso d’ospitalità della nostra città non può essere certo messo in discussione. Mai accetteremo che episodi di violenza vadano a macchiare una grande festa come quella che ha colorato il nostro stadio».

Corriere dello Sport

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