C’è chi segna, ma non perchè ha scalato il K2 azzurro!

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Lui, il K2 azzurro, il suo muro ha cercato di ergerlo. Dopo aver annientato Dzeko, ci ha provato anche con l’ex compagno di squadra. Prima volta: il “transfuga” annientato in prima battuta da quel diluvio di fischi arrivato ad inondare anche la sommità dei Camaldoli, ma anche da un Kalidou particolarmente attento, costantemente sul pezzo, con un occhio sempre vigile sull’argentino. E sì che il senegalese non aveva tanto gradito: «Strano che sia andato via senza dire niente a nessuno. Io al suo posto non lo avrei mai fatto». Lo francobolla quando lo trova dalle sue parti, gli interdisce l’ingresso in area di rigorem in campionato, poi tre giorni dopo, il bianconero è riuscito a prendersi la sua bella rivincita, ma il comportamento del senegalese è stato pur sempre ineccepibile. Dovendo Koulibaly, peraltro, prodigarsi negli straordinari. Anche perché, nell’ultima circostanza, non aveva al suo fianco il monumentale Albiol, ma un Chiriches il più delle volte spaesato e pasticcione. (CdS)

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