Alberto Grassi è uno strano ex. Nel senso che non lo è perché all’Atalanta è solo in prestito e il cartellino è di proprietà del Napoli. Ma ogni volta che il suo agente, il napoletano Mario Giuffredi, parla di lui, lo fa sempre con un briciolo di acidità. «Quando si parla di lui mi arrabbio perché non si dà il valore giusto al calciatore. Il Napoli ha speso una cifra tra gli 8 e i 9 milioni per Grassi e lo ha fatto perché vedeva in lui un calciatore importante. A Napoli si è infortunato, si è operato, ci ha messo un po’ per recuperare e lo ha fatto verso la fine del campionato, quando il Napoli era stellare e nessuno avrebbe trovato spazio. Poi, l’errore è stato fatto rimandandolo all’Atalanta: i giocatori non devono ritornare indietro, soprattutto se poi la società in cui approda tende ad esaltare i propri giovani e Grassi ha pagato tutto questo. Poi, all’Atalanta c’è stata l’esplosione inaspettata di Gagliardini, poi quella di Kessie ed ecco spiegato il momento di Grassi. In estate vedremo il Napoli che vorrà fare di lui, dovrà decidere», ha detto tutto d’un fiato parlando a «Si gonfia la rete». Un modo per dire: normale che non giochi a Bergamo con continuità. Col Napoli è legato a un contratto di cinque anni. Grassi torna per la prima volta qui da avversario: nel Napoli non ha mai avuto la gioia di mettere piede sul terreno di gioco. Compirà 22 anni il prossimo marzo. Aveva scelto il basso profilo: un piccolo appartamento nella zona di Arco Felice, pochi chilometri di distanza da Castel Volturno. Era certo di poter mostrare il suo valore anche in maglia azzurra ma l’infortunio ha rallentato i suoi tempi di adattamento. Nel 2017, dopo la partenza di Gagliardini, ha giocato cinque delle sette gare in calendario. (Il Mattino)
