ESCLUSIVA – Alessandro Piccolo (all.): “Contro il Napoli 2004 sarà per i ragazzi un test di crescita. L’Arci Scampia? Un esempio per il sociale”

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Ilnapolionline.com prosegue nel suo viaggio all’interno delle scuole calcio per scoprire un mondo davvero importante, non solo dal punto di vista tecnico-tattico, ma anche sociale e della crescita di ragazzi in contesti non semplici dove emergere. Tra queste c’è l’Arci Scampia del presidente Antonio Piccolo. Il nostro giornale ha intervistato il tecnico dei Giovanissimi Fascia B Alessandro Piccolo sul momento della squadra e sul Napoli di Sarri in vista del Chievo Verona

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Prima di diventare istruttore in quali squadre hai giocato? “Ho fatto tutta la trafila con la scuola calcio Arci Scampia, a seguire sono stato alla Nocerina, soprattutto alla Berretti. Poi ho giocato nel Mugnano e in molte compagini dell’Eccellenza”.

Come giudichi il momento della tua squadra? “Potrebbe andare meglio, nel senso che non siamo distanti dalla zona play-off ma in questo momento non saremmo qualificati. Abbiamo iniziato bene la stagione con quattro successi consecutivi, poi c’è stato un calo di risultati anche per infortuni che hanno condizionato la stagione. Mi auguro che in questo finale possa andare meglio”.

Domani  affronterete a Sant’Antimo il Napoli 2004 di mister Fabris. All’andata li avete già affrontati, che squadra ti aspetti? “All’andata disputammo un’ottima gara, ma nonostante i tre gol fatti non siamo riusciti a batterli. Anzi noi siamo stati l’unica squadra che ha fatto tre segnature agli azzurrini. Domani non sarà una sfida facile, ma per i ragazzi può essere un’occasione per mettersi in evidenza contro un avversario davvero forte e che ha dei calciatori in rosa davvero interessanti”.

Come giudichi l’operato del responsabile del settore giovanile del Napoli Grava e del suo scouting? “Io direi molto positivo, anche se non seguo con costanza il loro lavoro, ma chi li segue con assiduità mi dice di una crescita del vivaio azzurro. Quello che noto rispetto al passato una certa continuità nell’andare nelle varie scuole calcio. Anzi in passato sono andati alcuni ragazzi della nostra scuola calcio nel Napoli, ma non sono riusciti ad esplodere in maniera definitiva. Mi auguro che in futuro possano esserci altri arrivi in maglia azzurra, perché sarebbe un sogno per questi ragazzi vestire quei colori sociali”.

La scuola calcio Arci Scampia è un esempio non solo di risultati ma anche di crescita nel sociale. Te lo aspettavi in poco tempo? “Devo essere sincero non me lo aspettavo, perché mi ricordo che eravamo partiti con dei campi polverosi, ora c’è una grande organizzazione e questo ci rende davvero tutti soddisfatti. E’ chiaro che il nostro compito è far crescere i ragazzi dal punto di vista tecnico, ma nel sociale credo che il lavoro di mio padre sia stato davvero impeccabile. Non è facile emergere in un contesto come Scampia, però con il lavoro e i tanti sacrifici siamo ora un esempio da prendere in considerazione”.

Il Napoli di Sarri è reduce dalla sconfitta contro il Real Madrid in Champions League. Secondo te potevano fare meglio al “Bernabeu”? “Io ho visto la partita, dopo la rete di Insigne, pensavo che la gara fosse meno difficile dal punto di vista tattico, ma così non è stato. Secondo me fossero stati meno tesi potevano gestire al meglio la sfida, però non ci dimentichiamo che non c’è ancora la necessaria esperienza per gare di questo genere. Detto questo ci sono ancora tutte le possibilità per ribaltare il punteggio del “Bernabeu”, la spinta del San Paolo credo che sarà decisiva per caricare l’undici di Sarri”.

Domani gli azzurri andranno a sfidare al “Bentegodi” il Chievo Verona. Dove possono nascere le insidie di questa gara? “Credo e soprattutto dal punto di vista mentale. Le parole del post Champions del presidente Aurelio De Laurentiis, davvero ingiustificate e inopportune potrebbero aver turbato la squadra. Gli azzurri dovessero scendere in campo con la solita mentalità non vedo partita, dipende dall’atteggiamento, ma sono certo che Sarri saprà estraniarli da tutto questo”.

Intervista a cura di Alessandro Sacco

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