Hysaj non vuole e non può mancare, stringe i denti

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Si corre, si vola, si va verso il Santiago Bernabeu dopo aver analizzato al video i pregi e i difetti d’una squadra comunque galattica, si procede con una serie di certezze e quasi nessun dubbio: perché il Napoli, almeno nelle ultime settimane, ha offerto garanzie che hanno tranquillizzato Sarri, togliendogli pensieri dalla testa. E sembra quasi normale, persino scontato, che a Madrid si cominci con quegli undici che ormai si declamano a memoria, come il bel tempo che fu: in porta ci sta Reina, chiaramente, che ne ha saltata una sola (in coppa Italia); poi da destra a sinistra quella che da sempre, ancor prima che il Napoli approdasse agli ottavi di Champions League, è apparsa come la linea di riferimento: Hysaj a destra, Albiol e Koulibaly in mezzo, Ghoulam a sinistra; in mezzo al campo, è finita la rotazione, sono scomparse le perplessità, siamo al terzetto Zielinski-Diawara-Hamsik che ha superato il collaudo ed ha ribaltato le gerarchie, chiaramente a destra ed in regia. Poi, l’attacco, va da sé, si regge sulla rapidità di calcio e di pensiero del tridente leggero, gioca sulle diagonali, i tagli e le percussioni, sarà dunque con Callejon, Mertens ed Insigne. E semmai le valutazioni a margine andranno fatte per la panchina, dove qualcuno dovrà necessariamente rimanere fuori. Ipotesi: il secondo portiere sarà Rafael, un difensore (e può toccare a Chriches) un esterno basso (e finirà per essere Maggio), due centrocampisti (uno di corsa, Allan; uno di metodo, Jorgino); un “tuttologo” (e Giaccherini non ha rivali) e la punta centrale di peso (Pavoletti o Milik, con il primo favorito sul secondo). Perlomeno al fianco di Sarri, qualche ombra rimarrà….

Factory della Comunicazione

Fonte: CdS

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