“Quando Gonzalo faceva i cori contro la Juve”. Il direttore di Villa Diamante racconta

Simpatici retroscena delle feste del Napoli con il "Pipita" sullo sfondo

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La storia Sul Mattino.it l’intervista al direttore della location di via Manzoni dove l’argentino festeggiò i 28 anni dieci mesi fa «Vi racconto quando Gonzalo faceva i cori contro la Juve»

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Un amico. Un vero amico. Questo era Carmine Esposito per Gonzalo Higuain ai tempi del Napoli. Direttore di Villa Diamante in via Manzoni e soprattutto l’organizzatore dell’ultimo compleanno napoletano del Pipita. Il 10 dicembre scorso, quasi un anno fa. Proprio in quella cornice che si affacciava sul Golfo di Napoli, Gonzalo Higuain festeggiò i suoi 28 anni. «Una festa indimenticabile, come lo sono state tutte quelle con Gonzalo protagonista», racconta Carmine Esposito all’interno di un’intervista visibile sul Mattino.it. «Il Pipita voleva riportare le sue tradizioni argentine qui a Napoli e così organizzammo una cena a base di asado alla brace e musica sudamericana».

E poi il karaoke, perché per quello Higuain era letteralmente malato. «Prendeva il microfono in mano e via: ci metteva un attimo a diventare il mattatore della serata».

Sullo sfondo, le immagini proiettate sulla parete. Quelle di Gonzalo in azione con la maglia del Napoli. Non potevano mai mancare quando c’era da festeggiare l’ex numero 9 azzurro. «Lo prendevamo in giro e gli dicevamo se quelli sarebbero stati i nostri ultimi brindisi insieme. Lui si faceva scappare un sorriso malizioso e poi cambiava discorso».

La loro amicizia è rimasta invariata, anche adesso che Higuain gioca (e segna) per la Juventus. «Stasera ci farà male vederlo con quella maglia addosso, anche perché quando partivano i cori tipici era il primo a fare quelli contro la Juve», aggiunge con una risata. Gli vuole bene, e si capisce anche quando aggiunge che per stasera si augura una vittoria del Napoli: «2-1 e per loro segna Gonzalo, che certamente non esulterà».

Perché quello no, non se l’aspetta neanche lontanamente. «Gonzalo è rimasto legato alla città ed è riconoscente a Napoli ai napoletani». Un amico, insomma, per Carmine e per la città che però lo ha visto come un traditore. Non da Carmine, che non ha mancato di mandargli un in bocca al lupo quando è iniziata la sua nuova avventura alla Juventus. Con la consapevolezza che l’ultimo compleanno napoletano resterà unico. E non solo per la splendida cornice di Villa Diamante.

La Redazione

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