ESCLUSIVA – Italo Palmieri: “Fare sport in Campania è diventato ormai una barzelletta”

Il d.g. del club femminile analizza la vicenda del "Collana"

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Il calcio femminile sta per iniziare, manca davvero poco per quanto riguarda non solo la serie A ma anche la cadetteria dove le squadre campane vogliono dire la loro per provare la salita in serie A. Tra queste c’è anche il Napoli Carpisa Yamamay che deve risolvere l’annosa questione del Collana, ma non nasconde le ambizioni di vertice. Ilnapolionline.com ha intervistato il d.g. azzurro Italo Palmieri sul momento delle partenopee e sul Napoli maschile.

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La sconfitta per 4-0 contro la Roma XIV  di domenica scorsa, è stata condizionata purtroppo dalla rocambolesca partita dell’andata? “Io credo che più dal risultato dell’andata, va sottolineato che siamo stati condizionati da quello che ci circonda. La Carpisa ha effettuato la preparazione su un terreno di calcio a 5 ed è evidente che i risultati non potevano essere diversi da quelli visti sul campo. Purtroppo se non si risolve la vicenda del “Collana” credo che di calcio giocato non si possa parlare”.

Una volta risolta la vicenda dello stadio del Vomero, vorrei sapere da te le ambizioni della squadra azzurra. “Come detto prima, dobbiamo risolvere la vicenda dell’impianto Collana, purtroppo fare lo sport in Campania è diventata una barzelletta. Noi per lo stadio abbiamo speso davvero tanto per tenerlo in vita e alla fine ce lo hanno tolto. Perciò parlare di ambizioni in questo momento è ancora presto, però posso dire che sulla carta possiamo dire la nostra”.

Cosa ci puoi dire del nuovo mister Mazziotti che ha preso le redini del Napoli Carpisa Yamamay? “Credo che sia un tecnico davvero preparato. In passato ha allenato compagini maschili ed ha sicuramente tutto per far bene. La filosofia della società è quella che dopo 3 anni di cambiare gli  allenatori per aprire un nuovo ciclo e siamo certi di aver fatto la scelta migliore. Se le condizione esterne dovessero dargli una mano, credo che alla fine vedremo gli stessi risultati delle passate stagioni. Sul calendario dico che prima risolviamo le questioni extracampo e poi esprimeremo tutti i giudizi possibili e immaginabili”.

Il Napoli di Sarri, nonostante l’addio di Higuain, continua a vincere e anche ieri sera a Kiev ha lanciato segnali confortanti. Te lo aspettavi? “E’ chiaro che l’addio del “Pipita” non era semplice da metabolizzare in città. Quando parte un giocatore che realizza 36 reti in campionato, fai fatica a non esprimere giudizi, ma nonostante tutto il gioco di Sarri è sempre lo stesso. A mio avviso si è rafforzato il centrocampo, reparto che lo scorso anno aveva alternative non all’altezza, vediamo Zielinski. Dico che la squadra azzurra ha tutti i mezzi per dire la sua per i primissimi posti, però è evidente che se Higuain fosse rimasto lo scudetto poteva essere più facilmente raggiunto”.

La serie A in generale è sempre più delle metropoli o delle così dette grandi realtà. Conferme per il Sassuolo, bene Genoa e Samp, cosa ne pensi a riguardo? “Queste tre compagini sono ben allenate, in panchina ci sono mister che propongono un calcio nuovo, un gioco piacevole e la classifica è il giusto premio per gli emiliani e le due squadre di Genova. Sono convinto che non saranno solo di passaggio nei primi posti, ma diranno la loro fino alla fine del campionato”.

Intervista a cura di Alessandro Sacco

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