Dalla Cartiera – G. Rivera: “Italia sicura e determinata col Belgio. 4-3 alla Germania? Partita mediocre”

L'ex golden boy del calcio presenta il suo libro: "Il calcio è una seconda vita"

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In occasione della presentazione della sua biografia “Autobiografia di un campione”, Gianni Rivera ha affrontato diversi temi, tra cui la Nazionale Italiana. Queste le sue parole dal palco de “La Cartiera” di Pompei: “Nel mio libro ho voluto trasmettere le mie emozioni e le mie sensazioni vissute da calciatore. Ho reso la mia professione una seconda vita ed ho voluto raccontarla. Mi fa particolarmente piacere di sentire l’affetto non solo dei genitori ma anche dei giovani. L’unica grande emozione vissuta è quando ho annunciato in conferenza stampa il mio addio al calcio e forse ho smesso troppo presto, quando capii di poter creare problemi alla Roma ed a un allenatore più giovane di me. Conte? Conoscendolo sapevo avrebbe fatto fatica mantenere l’impegno con la Nazionale, ha bisogno di avere sempre i giocatori sotto mano. Per lui andrebbe bene giocare ogni anno Mondiali ed Europei. Anzi, non pensavo durasse questi due anni. Il campionato europeo è molto equilibrato, è un fatto positivo perchè di certo non c’è nulla. L’Italia ha cominciato bene ed è stata una sorpresa vederla giocare con quella sicurezza e determinazione. Il Belgio era sicuro di vincere ma ha trovato una squadra a posto fisicamente, compatta e li hanno sorpresi. Ora faranno meglio, andranno avanti, ma con noi hanno subito: speriamo di mantenere questo ritmo e fare un buon Europeo, ci vuole grande volontà per conquistare risultati utile al proseguo. La critica era stata irrispettosa con Conte e le sue scelte, nel calcio l’unica certezza sono i 90 minuti giocati: in base al risultati si commenta. Tirare ad indovinare è inutile, però capisco il dovere della cronaca e dei giornali ma bisogna stare attenti a parlare. Solo l’allenatore sa chi sono i giocatori che gli danno più garanzie. Nel calcio è importante non subire gol, una volta organizzati poi c’è da manovrare e cercare la rete, almeno una in più dell’avversario. E poi non abbiamo segnato solo in contropiede, il primo gol nasce da un errore del difensore del Belgio, che sicuro di prendere la palla non ha arretrato ed ha fatto una brutta figura. Ai tempi della candidatura di Abete ci fu una possibilità di entrare in Federcalcio ma non le condizioni necessarie, le società decisero per il commissariato piuttosto che premiare me. Milan? Ora bisogna aspettare che si sistemi il cuore, dal punto di vista morale e fisico. Berlusconi deve trovare una soluzione per il bene del Milan e per farlo tornare ai massimi livelli. Il 4-3 alla Germania è arrivato dopo 90 minuti mediocri ma supplementari emozionanti, leggendari, anche per la partecipazione del pubblico messicano. Ho rischiato di non partecipare a quel Mondiale per alcune pressioni sulla Federazione ma stavo troppo bene fisicamente.”

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