Malagò (pers. Coni): “La Campania sforna talenti, in vista di Rio 2016, Clemente Russo ha i requisiti per essere porta-bandiera!”

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Giovanni Malagò, Presidente del Coni, al margine della cerimonia di inaugurazione del «Great Gym Active», il centro polifunzionale sportivo di Marcianise, ai microfoni del Il Mattino parla dei Giochi di Rio,  delle possibilità azzurre di medaglia e del futuro “2024”:
Il 2016 è anche l’anno dei Giochi di Rio. Cosa si aspetta? «A Londra abbiamo vinto 28 medaglie, ma a Rio partiremo da 25 perché non ci saranno il fioretto femminile e la sciabola maschile a squadre. Ma c’è da fare i conti anche con il fatto che a ogni Olimpiade arriva una nuova nazione che ti porta via medaglie. E questo è l’effetto della globalizzazione. Ma io non voglio essere giudicato per il numero delle madaglie conquistate ma per l’attività che svolgo e per essere considerato un buon presidente».
Da quali discipline si attende maggiori soddisfazioni? «Mi aspetto di fare risultato anche in quelle in cui quattro anni fa non ci siamo riusciti. Dalla vela, per esempio, mi attendo due medaglie. Così come auspico buoni risultati anche dall’atletica, dopo il fallimento in Cina, e anche dal beach soccer».
Chi sarà il portabandiera? Questa volta toccherà a un uomo? «Non bisogna per forza rispettare l’alternanza donne-uomini. Sarà indicato chi ha più titoli, meriti e riconoscimenti. Ci sono più atleti che possono aspirare a questo ruolo. Ne discuteremo nella giunta di aprile, in quell’occasione sceglieremo anche il portabandiera dei Giochi paralimpici. Poi a giugno andremo al Quirinale per ricevere il tricolore dal Presidente Mattarella».
La scelta potrebbe cadere su Clemente «Tatanka» Russo, espressione del Sud che vince? «Lui è uno di coloro che hanno i titoli per aspirare a essere il portabandiera».
Lei ha tagliato il nastro di un centro sportivo privato all’avanguardia. Il riscatto di questa terra, del Sud, dello sport può partire anche da qui, considerato che l’obiettivo è sfornare talenti per i Giochi del 2024? «Questa struttura non ha nulla da invidiare a impianti esistenti in aree dove c’è maggiore capacità di investimento. È impressionante la qualità e la multidisciplinarità di questo centro. È una Marcianise, una Caserta, una Campania da eccellenza. Si tratta di una scelta per certi versi coraggiosa ma fatta da chi ha cultura d’impresa. Il contributo degli olimpionici e di maestri come Gianni Maddaloni, l’artefice del miracolo Scampia, un’enclave di legalità, può essere solo d’aiuto per la crescita dello sport. Marcianise è terra di pugili, mi ricorda un po’ quello che rappresenta Jesi per il fioretto. Qui si punta a formare talenti».
Giochi 2024, Roma è rimasta in lizza. È sempre ottimista? «Certo. Ogni giorno muoviamo dei passi, strategie di comunicazione comprese. La prossima settimana saremo a Losanna, oggi (ieri, ndr) una delegazione è rientrata da Madrid. Abbiamo appena presentato i campionati del mondo di marcia a squadre in programma il 7 e 8 maggio a Roma, un’altra occasione per ben figurare. Ma fino al 13 settembre avremo da affrontare una serie di variabili. Sono ottimista dal primo giorno e provo a non farmi condizionare dall’umore legato a ciò che accade ogni giorno».

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