NAPOLI, MEDIASET E QUEI DIRITTI VIOLATI NON SOLO DI CRONACA…

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Non sarebbe solo un attentato alla libertà di cronaca ma anche una violazione degli obblighi contrattuali. Per questo la minaccia del Napoli di vietare le interviste a Mediaset, anche allo stadio, in risposta a un servizio sgradito su Higuain, è destinata a rientrare. Nelle ultime ore è intervenuta la Lega esercitando una moral suasion nei confronti del presidente De Laurentiis, tanto lungimirante e geniale nella gestione del suo club quanto patronale e, a volte, decisamente fuori misura nei rapporti con i media. La Gazzetta ne sa qualcosa… Nel weekend torna il campionato, domenica gli azzurri giocano a Udine e solo allora scopriremo se il club passerà dalle parole ai fatti oppure se, come sembra, desisterà in nome del buon senso. Tuttavia, il comunicato stampa del Napoli resta inaccettabile, indipendentemente dalla veridicità o meno dei contenuti del servizio. Tanto per ricordare i fatti: su Mediaset passa un pezzo di calciomercato in cui si annuncia l’addio di Higuain dal Napoli; il club azzurro non solo replica, com’è suo diritto, sostenendo che è tutto falso, ma decide di «interrompere i rapporti giornalistici con le reti sportive Mediaset alle quali, perciò, i nostri tesserati non rilasceranno più interviste, nemmeno allo stadio, a prescindere da qualsiasi accordo commerciale». Ora, non è la prima volta, e non sarà di certo l’ultima, che club e organi d’informazione entrano in rotta di collisione. Il sogno di qualsiasi uomo di potere – che sia un capo di governo o semplicemente il presidente di una squadra – sarebbe quello di avere a che fare con una stampa benevola, celebrativa, che non ficchi il naso negli affari. Nel calcio, purtroppo, si sono spesso verificate ritorsioni, più o meno gravi, per un articolo maldigerito: giornalisti – è capitato anche ai nostri – minacciati, dileggiati, banditi, lasciati fuori dai centri d’allenamento. Qui però non è in gioco solo il diritto di cronaca (che poi sarebbe il dovere d’informare) ma anche il contratto dei contratti, quello da cui dipendono la Serie A e tutto il calcio italiano: Mediaset, assieme a Sky, assicura 943 milioni all’anno per i diritti in pay tv. Inoltre il Biscione vanta i diritti accessori che le consentono la priorità nelle interviste pre e post-partita e il botta e risposta con un giocatore nell’intervallo. Badate bene, il contratto dei broadcaster è con la Lega ed è per questo che la Lega si sta adoperando tenacemente, consapevole che non esiste scappatoia: le interviste sono un obbligo, altrimenti si va dritti in tribunale. Le società, in caso di silenzio stampa, sono obbligate a mandare davanti alle telecamere un dirigente di alto livello. Ma il diniego assoluto a una delle emittenti licenziatarie proprio non è contemplato. L’ha ricordato la stessa Mediaset nel comunicato di ieri esprimendo la sua «incredulità» sulla vicenda. C’è di più. Il Napoli è una di quelle 15 società di A ad aver ceduto a Mediaset in esclusiva i diritti d’archivio che comprendono la diretta delle conferenze stampa pre-partita degli allenatori. In questo caso si tratta di un contratto individuale. Facciamo saltare anche questo? Fonte gasport

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