Sarri: “I gay nel calcio ci sono ma non sono omofobo. A Mancini volevo dire ‘fighetto'”

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Insulti, polemiche, scambio di regali e dopo le scuse accettato: la vicenda Sarri-Mancini è ormai archiviata da una settimana. L’occasione quindi è quella giusta, per l’allenatore del Napoli, di tornare sull’accaduto e chiarire le ultime cose. Queste le sue parole al settimanale “Chi”, rilasciate ad Alessandro Cecchi Paone: “Senta, ma lei mi ha visto bene? Io a Mancini volevo colpirlo sul fatto che scende in campo elegante come per un ricevimento. “Fighetto” volevo dirgli, mica quella roba sul sesso! Penso al mio migliore amico gay, un antiquario fiorentino morto troppo presto, che mi manca molto. Si indignerebbe a sentirmi accusare di omofobia.  gay nel calcio ci sono stati, ci sono e ci saranno. Spero che questa vicenda, nata male e finita bene, li aiuti a venire allo scoperto. Almeno nel Napoli non avrebbero problemi. La compattezza del gruppo non viene mai messa a rischio dalle abitudini private degli atleti. I problemi vengono solo da eventuali rivalità tecniche o dalle inimicizie che a volte si scatenano fra le rispettive mogli e fidanzate. La faccio parlare con la mia suorina del Valdarno. Si occupa delle donne africane in difficoltà con la sua casa famiglia qui in Italia e direttamente laggiù tramite le adozioni a distanza. Con i miei amici la finanziamo da dieci anni. Ma ce lo vedeun toscanaccio come me che in una lite coi nervi a fior di pelle dice all’altro solo che è un ‘precisino’? Ho sbagliato, lo ammetto”.

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