ESCLUSIVA – Maurizio Compagnoni: “Vi spiego quand’è nato il grido “rete rete rete”. Sarri e De Laurentiis con un sogno meraviglioso chiamato scudetto”

Interessante intervista al collega di Sky Maurizio Compagnoni

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Quest’anno la serie A è davvero avvincente, equilibrata per i primissimi posto con Napoli e Juventus che si contendono il tricolore, anche se l’Inter non lascerà la presa. Ilnapolionline.com ha intervistato il collega di Sky Maurizio Compagnoni  sul momento degli azzurri e su altri argomenti.

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Il Napoli è al primo posto in classifica, inaspettato per certi versi dopo le prime tre giornate. E’ una bella favola per Sarri che viene dalla gavetta e ora è in cima alla graduatoria? “Sicuramente si, per Sarri ad esempio è una grande rivincita, perché il grande calcio non l’ha preso mai in grande considerazione e nonostante i buoni risultati con l’Empoli sembrava non avere l’opportunità di allenare una piazza importante. Io credo che c’è da apprezzare la tenacia anche di De Laurentiis, è andato avanti per la sua strada ed ha deciso che l’ex mister dell’Empoli era il tecnico ideale per la piazza partenopea”.

Palando di calciomercato,  manca poco per il primo acquisto quello di Grassi per il centrocampo e si parla di Barba per la difesa. A tuo avviso è giusto puntare sulla filosofia dei giovani oppure fare l’esatto opposto per restare su più fronti? “Se  analizziamo la classifica degli azzurri, forse andrei su giocatori più esperti, è vero che il Napoli non ha bisogno di titolari, però è altrettanto evidente che servirebbero elementi di esperienza. Servirebbero giocatori pronti per l’immediato, che diano le giuste garanzie, piuttosto che di prospettiva come quelli citati da te. Può anche succedere che da qui a fine stagione Allan e Hamsik siano integri fisicamente, però per vincere al campionato forse punterei su altro sul mercato. Sarebbe meglio ovviamente Andrè  Gomes piuttosto di Grassi, non perché l’atalantino non siano valido, ma per una questione di esperienza tutto qui”.

Domenica sera si gioca Juventus-Roma, due compagini che viaggiano a ritmi diversi. I bianconeri vengono da dieci  successi di fila, i giallorossi al contrario hanno vinto una sola gara negli ultimi dodici turni. E’ una gara a senso unico oppure prevedi una reazione d’orgoglio della Roma? “La Juventus ha recuperato gradualmente tutti i calciatori infortunati e Allegri ha scelto il 3-5-2 come modulo e i risultati gli stanno dando ragione, visto che esalta i calciatori nella rosa bianconera. Sulla Roma potrebbero essere  stata la pesante sconfitta per 7-1 a Barcellona, destabilizzando l’ambiente, anche se c’è da dire che la discesa in picchiata è stata evidente e quindi il cambio di allenatore non poteva essere più rimandato. Il big-match di domenica? Credo che la compagine di Allegri sia nettamente favorita, i pronostici di inizio stagione davano i giallorossi tra i favoriti per lo scudetto e non a luglio ma a fine settembre. Ogni gara fa storia a se e non è da escludere che anche le individualità della Roma siano di qualità e dovrà prima o poi ritrovarsi e quindi può giocarsela allo “Juventus Stadium” però se gioca come contro il Verona rischia di fare una figuraccia. Io ho visto la compagine giallorossa a Napoli e se riesce a bloccare la manovra della Juventus come contro l’attacco degli azzurri, le possibilità di far bene non sarebbero poche”.

Io seguo spesso le tue telecronache, come nasce il tuo grido “rete”? “Il tormentone rete? Nasce dalle t.v. locali, in quell’epoca ero il telecronista tifoso, allora non era considerato professionale, l’esatto opposto di adesso. Io ero tifoso della Sambenedettese  e ad ogni segnatura della compagine rossoblu il grido rete lo riuscivo a controllare meglio. Invece adesso lo dio per ben tre volte, e questo avvenne durante un Napoli-Salernitana, vittoria degli azzurri per 3-1 e grazie al gol di  Lucenti, un batti e ribatti in area,  da allora fu un crescendo fino ad arrivare ad un gesto spontaneo”.

Cosa ne pensi della possibilità dell’inserimento della moviola in campo. Si farà un’esperimento in Olanda e se dovesse andare  bene potrebbe in futuro essere applicato in Italia? “Dipende dall’utilizzo, se lo volessero utilizzare per i falli dentro o fuori all’area, cioè se è stato un intervento cattivo o meno, così come per la palla se entrata o meno  sarebbe un uso corretto della moviola in campo. Credo che potrebbe essere un aiuto davvero valido per gli arbitri, su altri aspetti di gioco nell’arco dei novanta minuti, sarei piuttosto scettico, ma lo sono anche quelli che dovranno prendere una decisione in merito, perché non la si vorrà utilizzare per tutti i casi ma se venisse attuata per quello che ho letto io allora la considererei una soluzione intelligente, soprattutto per le questioni territoriali”.

Ritornando al Napoli è chiaro che Higuain è il calciatore determinante per le sorti azzurre, ma visti anche gli ottimi  numeri di Insigne, non pensi che Conte lo debba prendere in considerazione in vista dell’Europeo? “Il campionato di Insigne fino ad ora è stato strepitoso, 8 gol e sette assist, compreso quello strepitoso fornito a Callejon contro il Sassuolo, un mix di tecnica e intelligenza calcistica. Conte? Non credo che abbia alcun dubbio sulle capacità calcistiche del ragazzo di Frattamaggiore, ci sono stati in passato dei malintesi per una convocazione ma non la vedo una questione irrecuperabile, anzi sono convinto che per Giugno Insigne farà parte della spedizione per gli Europei in Francia”.

La squadra azzurra dovesse vincere il tricolore, per chi tra De Laurentiis e Sarri potrebbe essere la rivincita più grande? “Credo per entrambi i personaggi. Sarri è partito dalla seconda categoria e sarebbe fantastico se vincesse il tricolore. La stessa cosa varrebbe per De Laurentiis, il Napoli è partito dal fallimento e ora è costantemente nei primi posti, dovesse riuscire nella conquista dello scudetto sarebbe fantastico anche per lui ma da qui a fine il tempo per parlarne non mancherà (ride nd.r.)”.

Intervista a cura di Alessandro Sacco

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