RUBRICA – Il punto della situazione: “A passo di Higuain”

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Il Napoli arriva alla fine del secondo tour de force di sette partite in tre settimane, che lo ha visto impegnato ogni tre giorni tra campionato ed Europa League. Gli azzurri arrivano alla sosta piegando l’Udinese grazie ad una perla del Pipita Higuaìn, che raggiunge quota duecento gol in squadre di club. Higuain manitaLa squadra di Sarri, che si appresta alla sosta per gli impegni della nazionale di Conte, era chiamata a vincere per cancellare l’amarezza per il pareggio di Genova, dove tra l’altro ha influito anche un torto arbitrale e rimanere attaccata al gruppone di testa. In realtà, il calendario pareva propendere in favore degli azzurri, ma le altre tre squadre di testa hanno saputo conquistare altrettanti successi contro avversari non certo facili…e allora complimenti a loro! E così, la squadra azzurra si trova al quarto posto con tre squadre avanti racchiuse in appena due punti e chi parla di gruppo di squadre capolista, non sbaglia affatto. Diversi sono i motivi per sorridere ed essere entusiasti di Hamsik & co. Su tutti il filotto di vittorie: il Napoli, in questo mini ciclo da sosta a sosta ha fatto più punti di tutte le dirette concorrenti, vincendole tutte ad eccezione dello 0 a 0 di Marassi. Tredici punti in cinque partite per il Napoli, con sei gol fatti ed appena uno al passivo; mentre la Roma ne ha conquistati dodici, l’Inter undici e la Fiorentina appena nove. Risultati impreziositi dal doppio successo ottenuto in Europa League con i danesi del Midtjylland, strapazzato a suon di gol (ben nove!) dalle seconde linee a disposizione di Sarri, che significano la certezza del primo posto del girone a centottanta minuti dalla fine. Napoli vs. Athletic Bilbao - Playoff Champions League 2014-2015Se la difesa azzurra divenuta un bunker non fa più notizia, a catturare l’attenzione è il modo con cui la squadra azzurra sta imparando a superare i propri avversari. L’Udinese, infatti, aveva predisposto una marcatura a uomo a tutto campo, con pressing asfissiante e raddoppi di marcatura su Higuaìn e Jorginho e non è stato facile riuscire a venirne a capo. Con le trame di gioco giuste, il Napoli è riuscito a prendere le contromisure ai friulani ed a creare occasioni da gol. Gol che è arrivato puntuale con il colpo di biliardo di Higuaìn, salito a quota 9 centri in campionato e sempre più leader della squadra partenopea e della classifica marcatori. Si diceva della difesa divenuta inespugnabile, in cui ha giganteggiato Raul Albiol, completamente rigenerato rispetto al biennio rafaelita. I motivi di tale trasformazione? Semplice: la presenza di Pepe Reina in campo e il grande e meticoloso lavoro svolto da Sarri. Per certi versi, le vittorie con un solo gol all’attivo sono importanti e significative dello stato di maturità raggiunto, soprattutto se la squadra riesce a portare a casa tre punti con un solo gol realizzato e senza correre praticamente alcun rischio. E quando qualcuno si affaccia nell’ area di rigore, c’è il buon Pepe Reina a sbrogliare la matassa. Rimane l’amaro in bocca per il pareggio contro il Genoa, soprattutto ripensando a quel fallo di Burdisso su Higuaìn, un rigore evidente non concesso e che avrebbe permesso alla squadra azzurra di centrare un filotto di vittorie da guinness dei record e, soprattutto, la testa della classifica. Fa bene Sarri, il cui sangue napoletano scorre nelle vene portandosi in eredità una sana dose di scaramanzia, a gettare acqua sul fuoco, nel tentativo di tenere lontana la sua squadra dall’entusiasmo e dall’euforia della piazza napoletana, nonchè dalle relative pressioni.

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Raul Albiol
Raul Albiol

Proprio nelle ultime ore si stanno scatenando paragoni scomodi e, ad oggi, fuori luogo tra questa squadra e quella che fu del D10S. Fa bene Sarri a non far cullare i suoi calciatori sugli allori, poiché a novembre non si è vinto assolutamente niente e tutti i giochi sono ancora da fare. Però è pressochè impossibile rimanere lucidi e misurati con l’atteggiamento della squadra, la sua fame di vittorie, lo stato di salute fisica e mentale ed il ruolino di marcia fin qui fatto dal Napoli. Se poi si aggiunge a ciò il campionato equilibrato, dopo ben venticinque anni di dominio a strisce e quindi un torneo in cui nessun risultato è precluso a priori, allora sognare non è…una bestemmia. La sosta arriva in un momento propizio, poiché qualche azzurro comincia a mostrare segnali di stanchezza, dovuti al grande sforzo profuso fino ad oggi e lo stop imposto dal calendario della nazionale, potrà far tirare il fiato in vista dell’ultima tranche di partite prima della sosta natalizia, con Roma e Inter all’orizzonte.

Riccardo Muni

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