Elia Caprile al Cagliari: un talento che ci lascia l’amaro in bocca.

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Il Cagliari ha ufficialmente esercitato il diritto di riscatto per Elia Caprile, prelevandolo dal Napoli per una cifra attorno agli 8 milioni di euro. Una scelta di mercato che, se da un lato premia la lungimiranza del club sardo, dall’altro lascia l’amaro in bocca a chi, come me, aveva intravisto in Caprile il futuro tra i pali del Napoli.

 

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Classe 2001, scuola Bari, Elia Caprile è cresciuto nell’ombra dei grandi senza mai smettere di lavorare, migliorarsi, aspettare il suo momento. Dopo l’esperienza inglese con il Leeds e la maturazione definitiva in Serie B con il Bari, era approdato al Napoli come scommessa da far crescere. Ma il calcio spesso prende strade imprevedibili. La stagione in prestito al Cagliari, culminata con prestazioni sempre più solide e convincenti, ha acceso i riflettori su un portiere moderno, reattivo, con personalità e visione di gioco.

 

Il club rossoblù ha deciso di puntarci in pieno. E ha fatto bene. Caprile ha tutto per diventare uno dei migliori interpreti del ruolo in Italia: riflessi felini, lettura dell’azione, coraggio nelle uscite e una tranquillità che raramente si vede in un ragazzo della sua età.

 

Ma resta il rammarico. Rammarico per un addio precoce, per un talento che forse avrebbe meritato più tempo, più fiducia, più Napoli. In un’epoca in cui i giovani devono spesso emigrare per trovare spazio, la sensazione è quella di aver perso un’opportunità. Caprile avrebbe potuto essere il nostro numero uno del futuro, un volto pulito, autentico, dietro cui costruire una nuova identità.

 

Il calcio, però, va avanti. E noi non possiamo che augurargli il meglio, con la speranza, forse un giorno,  di rivederlo al Maradona, magari da protagonista. Perché i grandi portieri non passano inosservati. E Caprile, di questo passo, sarà difficile dimenticarlo.

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