L’ex attaccante Pazzini analizza la volata scudetto tra Inter e Napoli

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x Filippo Aiello gazzetta

 

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Pazzini: “Volata scudetto? Senza energie giuste perdi punti con chiunque”

 

CON UNA DOPPIETTA STOPPÒ LA CORSA AL TITOLO DELLA ROMA: “IL CALENDARIO NON CONTA: FRA INTER E NAPOLI RISCHIERÀ CHI AVRÀ LA TESTA PIÙ PESANTE E SOPRATTUTTO CHI AFFRONTERÀ RIVALI CON LA TESTA PIÙ LEGGERA”

 

 

Era fine aprile anche quindici anni fa, il giorno che Giampaolo Pazzini non fu solo il centravanti affamato di gol che aveva già dimostrato di essere, ma diventò il “centravanti trappola”. E con la doppietta in rimonta del Pazzo, quel Roma-Sampdoria 1-2 si trasformò nella partita trabocchetto che inghiottì la squadra di Ranieri: aveva toccato lo scudetto con un dito, lo vide all’improvviso cucito sulle maglie dell’Inter, presto tripletista. Pazzini, nessuno meglio di lei sa che si può inciampare – o meglio: far inciampare – sulla strada che porta verso il titolo.

Chi rischia di più, fra Inter e Napoli?

“Chi avrà la testa più ‘pesante’. E chi affronterà le avversarie con la testa più leggera. Come noi quel giorno”.

Ci racconta?

“Eravamo già concentrati sullo scontro diretto di due settimane dopo a Palermo: ce la giocammo con grande serenità, il vero segreto per fare quell’impresa. Così poi andammo a a Palermo con due risultati su tre: 1-1 e fu Champions”.

Uno dei due gol di Pazzini che fecero perdere la volata scudetto alla Roma nel 2010

Dunque non è così vero che il calendario del Napoli è migliore di quello dell’Inter?

“Se non hai niente da perdere, a volte ti trovi dentro quello che fai più fatica a tirar fuori quando hai l’obbligo di vincere. Anche se non è una regola, ovvio”.

Lo sfogliamo, quel calendario?

“Possono fare cinque vittorie su cinque entrambe. Le due romane sono ostacoli tosti per l’Inter, ma in questo campionato se non sei al cento per cento puoi perdere punti contro chiunque: dunque contro chi lotta per salvarsi come contro chi è già tranquillo. E dipende soprattutto dalle energie che hai”.

Il Napoli può averne di più?

“Diciamo sulla carta. Un fatto è evidente: da un mese l’Inter gioca ogni tre giorni, e molte sono state partite da dentro o fuori. Il Bayern, il Milan: alla lunga è un tour de force che consuma, che ti può togliere qualcosa. Almeno quanto sentirsi il Napoli addosso”.

Se non hai niente da perdere trovi quello che fatichi a tirar fuori se devi vincere

 

E il possibile nemico del Napoli?

“Potrebbe frenarlo un risultato negativo. E la pressione che sale. Perché qui sta il punto: a inizio stagione era molto più complicato di adesso candidare il Napoli per lo scudetto, ma se sei in testa alla classifica a cinque giornate dalla fine i discorsi iniziali non contano più”.

Però Conte continua a ricordarli.

“Lui è bravissimo quando insiste nel dire che inseguono un sogno, più che un obiettivo. Però a chi sogna cose così alte può venire anche il ‘braccino’: questa può essere la vera trappola”.

Vede una favorita o alla fine uno spareggio?

“Mancano cinque partite: troppe, per sbilanciarsi. Dirà una parola importante la Champions: se l’Inter andrà in finale, sentirà meno la fatica in campionato. Perché una super squadra che arriva in fondo ovunque, cerca di portare a casa il più possibile”.

Gli attaccanti trappola per l’Inter?

“Più che un attaccante, tutta la Roma. Uno solo? Dico Soulé. E il laziale Castellanos è fastidioso”.

L’Inter deve temere la Roma e il laziale Castellanos, Napoli occhio a Kestovic. Poi Parma e Cagliari…

 

E il Napoli da chi dovrà guardarsi?

“Krstovic, squalificato, non giocherà a Bergamo: la partita dopo darà il doppio. E lui è imprevedibile, nel bene e nel male. Poi Pellegrino e Piccoli, ma dipenderà se alla penultima e all’ultima giornata Parma e Cagliari avranno ancora bisogno di punti”.

Pesa più l’assenza di Thuram per l’Inter o di Neres per il Napoli?

“Di Thuram: lui, in coppia con Lautaro, sposta gli equilibri dell’Inter. Neres è forte, ma il Napoli ha dimostrato di saper fare risultati anche senza di lui”.

L’uomo in più di Inter e Napoli?

“Oltre a Thuram, Dumfries: rientro fondamentale. E il miglior Raspadori si è visto quando è mancato Neres: con lui Conte può anche cambiare sistema di gioco e avendo giocato meno sarà super brillante”.

 

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