A “1 Football Club”, programma radiofonico in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Massimo Taibi, direttore sportivo Pistoiese, ex portiere di Milan, Manchester United e Venezia:
Di seguito, un estratto dell’intervista.
Il Napoli andrà a Venezia, una squadra che lei conosce molto bene. Che insidie può nascondere questa gara per gli uomini di Conte?
“Guardiamo le partite del Venezia, soprattutto contro le grandi squadre: se la gioca sempre. È una squadra che gioca bene a calcio, anche se fatica a segnare. Anche contro il Como, nell’ultima partita, ha offerto una buona prestazione. Mi ricordo anche la gara contro l’Inter: è una squadra che crea gioco. Giocare a Venezia non è semplice, perché il pubblico si fa sentire e l’atmosfera è molto intensa. Ci sono molte insidie.
La squadra di Di Francesco ha una forte identità di gioco, non è una squadra che sta in bassa classifica perché subisce passivamente, ma perché ha difficoltà in alcuni aspetti. Però è una squadra che impone il gioco, non ha paura e tende sempre a proporre calcio. Questo è sempre stato il marchio di fabbrica delle squadre di Di Francesco. È chiaro che, se si trova in quella posizione di classifica, qualche problema c’è. Tuttavia, nelle ultime partite, anche quando ha perso, non l’ho mai vista in difficoltà: è sempre stata propositiva. Oggi anche le squadre cosiddette piccole non rinunciano più alla qualità. Se sia un bene o un male dipende dagli obiettivi e dalle caratteristiche della squadra. Ogni società ha la propria filosofia.
In Italia, però, si cerca sempre la concretezza. Si parla tanto di bel gioco, ma se non si vince si viene criticati. Non c’è pazienza, si vuole subito il risultato. Gli allenatori non hanno tempo per lavorare su progetti a lungo termine: il progetto, in Italia, è il presente. Se sbagli due o tre partite, rischi il posto. Per questo molti puntano prima sulla solidità e poi sulla qualità.”
A proposito di Meret, secondo fonti autorevoli il Napoli continua a proporgli rinnovi annuali: non è un segnale che il club non crede pienamente in lui?
“Meret è uno dei migliori portieri italiani. Lo dicevo anche quando veniva criticato: giocare a Napoli non è facile, se non hai carattere non esci mai fuori. Lui ha dimostrato forza mentale con grandi prestazioni dopo aspre critiche, quindi ha dimostrato di avere gli attributi. Il rinnovo annuale può essere visto in due modi: o è il giocatore a volerlo, oppure è il club a non voler scommettere su di lui a lungo termine. Dipende da entrambe le parti.
Se fossi nel Napoli, lo blinderei con un contratto pluriennale, ma bisogna vedere se anche lui è d’accordo. Dal punto di vista del calciatore, il rinnovo annuale gli permette di guardarsi intorno e liberarsi a zero, può essere una strategia. Ma è anche un rischio: se si infortuna o attraversa un periodo difficile, potrebbe trovarsi senza contratto. Bisogna capire il motivo per cui il Napoli non gli offre un accordo più lungo. Potrebbe essere una scelta del club perché, magari, non credono realmente in lui. In ogni caso, mi auguro che trovino un’intesa pluriennale, perché Meret ha il potenziale per essere il futuro del Napoli.”
Sembra che il Manchester United abbia offerto il cartellino di Rasmus Højlund al Napoli per abbassare le pretese sul cartellino di Victor Osimhen. Lo vedrebbe bene al Napoli con Conte?
“Conte è un allenatore che sa ottenere il massimo dai giocatori. Se allena un attaccante per due anni, gli tira fuori tutto il potenziale. Højlund potrebbe trovarsi benissimo a Napoli: con Conte e con l’ambiente giusto potrebbe crescere molto. In Italia servono attaccanti forti e lui ha le caratteristiche per imporsi.”