Di Gennaro: “Folorunsho? Spalletti cerca il suo Anguissa”

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A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Dario Di Gennaro, giornalista Rai. Di seguito, un estratto dell’intervista.

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Questa pausa per le nazionali permetterà all’Italia di giocare delle dall’altra parte del mondo. Sono davvero necessarie pause come questa che costringono i giocatori a viaggi transoceanici? Vista così, la risposta vien da sé. Probabilmente sono utili soltanto per il c.t. anche se, tra spostamenti e viaggi transoceanici, non avrà modo di seguire e allenare appieno i suoi uomini. È anche il frutto di accordi commerciali, di situazioni che vanno oltre il discorso meramente sportivo. Non credo, però, siano situazioni che portano un beneficio sostanziale alla squadra o a Spalletti”
Che messaggio ha voluto mandare Spalletti con la convocazione di Folorunsho? “Credo che Spalletti cerchi un Anguissa per la sua Nazionale. Folorunsho può dare delle soluzioni tattiche in mezzo al campo. È un giocatore veloce, fisico ma che vede la porta, capace anche di impostare. Spalletti è rimasto così colpito dall’impatto di Anguissa nel suo Napoli che cerca di trovare soluzioni simili”
Il Napoli non poteva tenere Folorunsho ed evitare l’investimento Cajuste? “Col senno di poi, sì. Una squadra con lo scudetto sul petto, forse, cercava caratteristiche di qualità ed esperienza superiori. Cajuste è nel giro della nazionale svedese ed era più abituato di Folorunsho a calcare certi palcoscenici. Oggi come oggi, però, si può dire che il Napoli avrebbe potuto beneficiare dell’apporto di Folorunsho ma anche di Gaetano
Non sarebbe stato opportuno lasciare riposare Di Lorenzo? “Avrebbe potuto lasciarlo riposare ma, in questo momento, la chiamata in nazionale può essere un toccasana per ritrovare condizione. Dietro le convocazioni ci sono anche queste dinamiche. Di Lorenzo, inoltre, è un calciatore insostituibile nelle dinamiche di gioco del tecnico. È un braccio destro per Spalletti, con cui ha un rapporto profondo. È un giocatore al quale non rinuncerebbe mai”
Favorevole o contrario ad una squalifica di Acerbi? “Sono contrario ad una squalifica come la sanzione minima delle dieci giornate. Acerbi mi pare un ragazzo adorabile, un giocatore che in campo prega continuamente e che visita i bambini nei reparti oncologici. Nelle intenzioni ottime di Juan Jesus, il discorso andava chiuso sul campo. Espulsione? È un altro aspetto, che riguarda l’arbitro La Penna che, probabilmente, non ha avuto il coraggio di espellere il difensore nerazzurro”
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