L’INTERVISTA – Dino Zoff a La Gazzetta ricorda Juliano: “Era un capitano vero, attaccato a Napoli e alla maglia azzurra”

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Dino Zoff, ex portiere del Napoli, amico e compagno di Antonio Juliano, scomparso ieri all’età di 80 anni, ha parlato in un’intervista a La Gazzetta dello Sport, ricordando proprio l’ex bandiera azzurra.

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Sono cresciuti insieme, nel calcio e non solo. Dal servizio militare a Roma, alla Cecchignola, all’azzurro del Napoli e della Nazionale. Dino Zoff e Totonno Juliano erano prima di tutto amici, persone perbene che avevano stretto un legame forte anche fuori dal campo e con le rispettive famiglie.
Zoff, che persona era Juliano?
«Un capitano vero. E in questa parola c’è tutto ciò che di meglio si può dire su Antonio che non è stato soltanto uno splendido calciatore leale, ma in assoluto una grandissima persona, un uomo di valori e di grande spessore. Un esempio per tutti, in campo e fuori. Con un attaccamento e un amore unico verso la sua terra e la maglia del Napoli».
Avete vissuto diverse esperienze insieme.
«Antonio era un caro amico, non eravamo legati soltanto noi ma le nostre famiglie. Aveva una personalità esemplare, una correttezza e una lealtà fuori dal comune. E si è contraddistinto per l’immenso amore per il Napoli e per Napoli. Avrebbe fatto di tutto per far felice la sua gente».
E da dirigente fece anche qualcosa di grandioso, giusto?
«Anche se Ferlaino non lo ammetterà mai, chiaramente è stato Antonio il grande regista dell’operazione che ha portato Diego Armando Maradona a Napoli. Quella sì che fu una vera impresa per cui i tifosi gli saranno per sempre riconoscenti: fece tutto il lavoro lontano dai riflettori e chiuse una operazione straordinaria. E Diego non fu l’unico colpo a effetto della sua carriera da dirigente: prima era riuscito a portare a Napoli anche Ruud Krol, uno dei migliori difensori della sua generazione».
Ha qualche aneddoto da raccontarci?
«Onestamente aneddoti no, mi resterà sempre nel cuore il ricordo una persona piacevole, unica nel suo modo di essere. Abbiamo diviso lo spogliatoio della Nazionale oltre a quello del Napoli, ma il primo incontro fu nell’anno del militare alla Cecchignola, a Roma. E all’epoca non esisteva la nazionale militare».
Ricorda quando vi siete visti l’ultima volta?
«Sono passati tanti anni, purtroppo da un po’ non era possibile sentirsi ed è trascorso tanto tempo dal nostro ultimo incontro. È una notizia che mi rattrista molto. Il capitano mancherà a tutti».
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