Mondiali femminili – Italia troppo fragile Bertolini ora cambia, ecco dove

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L ’I talia si è riscoperta fragile. Troppo fragile. La Svezia ha spazzato via quelle certezze che si accarezzavano prima di prendere un volo per l’Australia, di seguito divenute concrete nella gara d’apertura dei Mondiali contro l’Argentina, con quel successo di misura tutto cuore e grinta. Il 5-0 si porta dietro dei ragionamenti inevitabili su come e con chi affrontare la sfida decisiva contro il Sudafrica, in programma mercoledì mattina a Wellington. Le azzurre sono in linea con l’obiettivo di entrare nel tabellone degli ottavi, dove a questo punto è molto probabile un accoppiamento con gli Stati Uniti di Morgan e Rapinoe. Che è più o meno come attraversare un passaggio a livello con la sbarra alzata e il rumore del treno nelle orecchie.

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PORTA. Durante non ha convinto sulle palle alte, nella lettura dei corner, ma resta il miglior portiere dell’ultima edizione Serie A. Nelle amichevoli pre Mondiali e con l’Argentina ha giocato benissimo. Contro la Svezia, comunque, ha compiuto un paio di interventi in uscita bassa rischiosi ma perfetti. Dietro c’è Giuliani che spinge, che ha molta più esperienza della collega ma anche una caviglia in disordine da prima dei Mondiali. Contro il Sudafrica – all’Italia può bastare anche un pareggio se l’Argentina non batte la Svezia già qualificata – Bertolini difficilmente sconfesserà se stessa ma non è detta l’ultima parola. In ogni caso un’ipotetica esclusione di Durante alla terza partita potrebbe avere un impatto psicologico devastante su un portiere che rappresenta il futuro dell’Italia.

ATTACCO. Il problema delle azzurre è lì davanti. Si tira poco in porta e si segna ancora meno da circa due anni. Il blocco Juventus è stato un flop clamoroso con Bonansea, Beccari boa centrale e Cantore. Lì è possibile una rivoluzione vera, magari con l’inserimento del blocco Roma, cioè Glionna, Serturini e Giacinti. Una maglia da titolare in ogni caso potrebbe finire a una tra Glionna e Serturini, con Beccari confermata nel tridente. Finora, va ricordato, l’unico gol dei Mondiali l’ha realizzato Girelli, una riserva di lusso che Bertolini vede come centrocampista (ma poi va sulle palle da attaccante) o non vede proprio dato che contro la Svezia è rimasta in panchina fino alla fine, forse per preservarla in vista della partita più importante del suo mandato.

DIFESA E CENTROCAMPO. Le gerarchie nella retroguardia sono cristallizzate. Linari e Salvai non si toccano come coppia centrale, neanche Boattin rischia sulla corsia di sinistra. Di Guglielmo, titolare nelle prime due uscite, potrebbe lasciare il posto a Lenzini oppure a Bartoli. A centrocampo l’unica sicurezza è Giugliano, il Pirlo del calcio femminile, la regista dal piede buono. Il motorino Greggi, quindi, ha buone chance di entrare nelle rotazioni. Da capire però chi le lascerà spazio. Da un lato c’è Caruso che ha convinto fino a un certo punto, dall’altro lato la baby Dragoni che ha un potenziale infinito ma anche un’emotività in linea con la sua età.

 

Fonte: CdS

 

 

 

 

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