“Noi non siamo Napoletani? Infatti, non lo siete”

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Su Sudexit, Nicola Bergamè:

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“AS, Marca, El Mundo Deportivo, Sport, El Pais, El Periodico: quotidiani ed emittenti sportivi/e stranieri/e sono un tripudio per il Napoli. Gli Azzurri hanno dato una scarica elettrica ad una Serie A morente (da decenni), colpita dall’ennesimo scandalo marcato F.C. Juventus. Partite e prestazioni sono viste e accompagnate in tutto il mondo: anche da quei tifosi, che, per la classifica, sarebbero nostri avversari. Solo emittenti e quotidiani italiane/i (e alcuni tifosi) sembrano non essersene accorte/i (o fingono di non farlo per sottomissione al padrone), cercando di sminuire. Napoli, che rappresenta l’italia in tutto il Mondo con pizza, pasta, mozzarella e tarantella: la rappresenta (e salva) anche in ambito sportivo. Perché l’Italia, per gli stranieri, non è che una grande e grossa Napoli: con la buona pace di tutti gli italiani (governo, media e imprenditoria in primis) che tentano di offuscarne la luce, gridando rancorosi e infastiditi “Noi non siamo napoletani” (e infatti, non lo siete)”.

Eloquentissimo scritto. La Questione Meridionale è, oramai, permanente. Il Risorgimento Partenopeo comincia dalla consapevolezza. Le generazioni attuali, infatti, sembra che abbiano ben compreso le precedenti realtà storiche. Fischiano l’inno nazionale. Fischiano pure l’inno della serie a. Difendono l’immagine del D10S calcistico. Simbolo del riscatto di tutti i Sud del Mondo. E hanno pure inteso, che tocca a loro proseguire nel cambiamento…

A cura di Alessandro Cardito

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