Sticchi Damiani, pres. Lecce: “Spalletti? Troppi maleducati nelle tribune”

0
Saverio Sticchi Damiani è il presidente del Lecce tornato in serie A e che questa sera affronta il Napoli in uno dei tre derby del Sud del campionato italiano.

Factory della Comunicazione

La questione meridionale c’è anche nel calcio?
«La geografia della A dice che è tutto il Nord è rappresentato, in ogni regione e il Sud no a parte Napoli, Salernitana e Lecce che sono quasi delle eccezioni che rappresentano tre progetti importanti, ovviamente differenti l’uno dall’altro. Ma tre club che hanno pianificato e stanno pianificando. Nonostante le difficoltà e le distanze con le realtà settentrionali. Che sono evidenti. Ma mancano territori importanti del Sud, che sono in serie B».
Come si fa a colmare questo solco?
«Noi stiamo cercando di sopperire a quel gap puntando al legame con il nostro straordinario territorio: il Salento. Molti club della Bundesliga lo fanno. Ecco, è questo attaccamento viscerale, il non volerci allontanare dalle nostre tradizioni che fa sì che nel Lecce ci siano tante figure professionali che vengono dal territorio, come Pantaleo Corvino, per esempio. E allora se altri hanno più risorse finanziarie, noi abbiamo le idee e la voglia che ci arrivano dall’amore per il Salento».
Basta?
«Altre vie non ce ne sono. Il Lecce in serie A è un modo per promuovere ancora di più la bellezza di questa terra che è meta di turismo, ma che il calcio può spingere ancora più in alto. Stasera, con il Napoli avremo una maglia che ha uno skyline con i monumenti della città di Lecce. È un orgoglio per tutti noi».
A Napoli, dopo un bel po’ di incomprensioni, le istituzioni stanno dando una mano per lo stadio. E a Lecce?
«Per diversi anni anche noi abbiamo dovuto sottrarre risorse finanziarie per sistemare gli impianti. Da qualche tempo non è così, i segnali sono positivi. E così possiamo destinare risorse nelle strutture. È un passo avanti assai significativo».
Ha visto Spalletti e la lite di Firenze?
«Troppi maleducati nelle tribune, è insopportabile che gli stadi vengano considerati come delle zone franche dove tutto è tollerato. Io non lo concepisco: bisogna superare l’idea che si vada allo stadio per dare libero sfogo alla volgarità, allo stadio bisogna comportarsi bene».
Cosa avete in comune lei, Iervolino e De Laurentiis?
«Tutti e tre abbiamo la fortuna di guidare società che oggi stanno scrivendo pagine importanti della loro storia sportiva. Tre piazze dove la tifoseria fa la differenza».
Potrebbe piacerti anche
Lascia una risposta

L'indirizzo email non verrà pubblicato.

For security, use of Google's reCAPTCHA service is required which is subject to the Google Privacy Policy and Terms of Use.