A MENTE FREDDA (RUBRICA)- Tutte le curiosità su Fiorentina-Napoli

Approfondimento su Fiorentina-Napoli

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La Fiorentina giovedì scorso, dopo il pareggio sul campo del Twente, ha festeggiato l’accesso ufficiale in Conference League.

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Fiorentina e Napoli si sono affrontate ieri sera alle 20:45 allo stadio “Artemio Franchi” per la terza giornata del campionato di Serie A. Un match che alla vigilia prometteva tantissimo spettacolo e che invece ha regalato poche emozioni, chiudendosi con un giustissimo 0-0. Risultato che permette ai partenopei di far parte del gruppetto di sei squadre in testa alla classifica e ai viola di mantenere l’imbattibilità in campionato.

Ecco, di seguito, i principali spunti del match:

  • Il fiato sul collo: la Fiorentina sembrava avere in serbo nuove energie dopo la battaglia di settantadue ore prima in Olanda, giocando duelli uno contro uno molto fisici in ogni zona del campo. Proprio questa pressione costante ha limitato le giocate ai due fari del Napoli, ovvero Lobotka e Kvaratskhelia che hanno fatto moltissima fatica a innescare i compagni nella manovra offensiva. Il timore che avversari più forti possano riuscire a oscurare la loro fantasia deve far riflettere il tecnico sulla possibilità di trovare nuove varianti tattiche per il futuro.

 

  • La muraglia: era arrivato tra lo scetticismo di una parte degli addetti ai lavori e invece il sudcoreano Kim Min-jae ha disputato la seconda prova convincente consecutiva contro un avversario stavolta di sicuro valore. Sempre attento e concentrato il centrale ex Fenerbahçe a cui vogliamo muovere soltanto un appunto ovvero di limitarsi nelle sue scorribande palla al piede verso la metà campo avversaria (quattro volte in tre partite non sarà casuale). In attesa delle sfide a cinque stelle tra Champions e big match di campionato, ci conforta registrare la costante crescita di questo ragazzo.

 

  • La matita rossa: il pareggio sul campo della Fiorentina è tutto sommato giusto per quanto visto sul campo però, senza esagerare, va rimarcato il gravissimo errore sotto porta al 51′ di Lozano che ha colpito goffamente di testa un cross splendido di Kvaratskhelia. Una giocata che evidenzia purtroppo tutti i limiti tecnici del messicano che, se nella gestione Gattuso era lo specialista dei gol facili facili, dallo scorso anno sembra aver perso un pochino quel feeling con la porta avversaria. Non possono bastare quarantacinque minuti buoni a Verona alla prima giornata per sentirsi titolare della fascia destra, soprattutto se Politano continuerà a mostrare i suoi progressi. Nessuna crocifissione ma quella sfera ciccata è costata due punti…

 

  • Le risorse: Spalletti è senza dubbio il condottiero giusto a cui affidare la rifondazione del nuovo gruppo perchè, a mio avviso, tra i tecnici di testa è il più bravo nel lavoro sul campo. Nella gestione del gruppo potrebbe scrivere un libro su come tenere sulla corda tutti i ragazzi e saperli coinvolgere nel corso della stagione. Tuttavia già l’anno scorso avevo chiesto una maggiore attenzione nel pescare a partita in corsa. Salvo stanchezza di cui non sono al corrente, mi chiedo perchè togliere un buon Zielinski e non il marcatissimo Lobotka? Perchè Elmas continua ad essere il primo innesto ad ogni gara? Perchè questo Politano parte dietro nelle gerarchie a destra? Perchè col risultato in bilico togliere Osimhen, che fa reparto da solo? Pur sapendo che col senno di poi siamo tutti fenomeni, questi dubbi vengono posti sempre in ottica costruttiva e mai polemica.

 

  • L’ateo: si parla di mercato e per fortuna giovedì si chiuderà la sessione più impegnativa dell’intera gestione targata ADL. Continua la telenovela Ronaldo e probabilmente non si smetterà di parlare della duplice operazione di Cristiano in ingresso e Osimhen in uscita fino all’ultimo minuto. Alcune considerazioni sparse sul tema però vorrei farle. A quelle cifre, se confermate, non si può non concludere l’affare (prendere 100/120 milioni e il portoghese gratis ingaggio incluso), anche perchè il presidente ha dimostrato di saperci fare. L’arrivo di Ronaldo però creerebbe alcuni problemi tattici in quanto il Napoli in rosa avrebbe solo Simeone come punta centrale e rischierebbe di bruciare gli altri esterni (in pratica resterebbero in quattro per un ruolo). Anche dal punto di vista strategico l'”operazione Ronaldo” richiederebbe un organigramma societario nettamente più solido ed esteso in termini di marketing che sappia sfruttare a pieno il brand del calciatore (si pensi ad esempio ai social) per garantirsi una crescita strutturale e non occasionale dei ricavi. Dunque troppi dubbi intorno a questa operazione, che non può essere messa in piedi in cinque-sette giorni, per cui senza nulla togliere all’ottimo Cristiano per una volta preferisco restare ateo…

Articolo a cura di Marco Lepore

 

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