ESCLUSIVA – E. Fedele (agente Fifa): “I parametri zero? Tattica sbagliata da parte dei club. Il calcio femminile mi intriga per un motivo”

Il calcio femminile e non solo secondo l'agente Fifa ai nostri microfoni

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Il calciomercato a breve aprirà i battenti, ma i club si stanno già muovendo per cercare di migliorare le rose e accontentare gli allenatori. Il calcio femminile è un altro tema che appassiona, vista la crescita del movimento in Italia, Questo tema e non solo ilnapolionline.com ha intervistato l’agente Fifa Enrico Fedele.

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 Dal 6 al 31 Luglio ci saranno in Inghilterra gli Europei femminili. Questa manifestazione, secondo lei darà più risalto al movimento in Italia? “Io credo che già negli ultimi anni ci sia stata una crescita importante per il movimento in Italia. Basti pensare qui in Campania il Napoli, anche se questa stagione non è andata nl migliore dei modi, però avrà tempo per rifarsi. Sono contento che il calcio femminile stia prendendo piede e con la legge sul professionismo si potrà certamente andare sempre meglio”.

Lei disse qualche giorno fa che il calcio femminile la intriga molto. Cosa in particolare la colpisce della disciplina in rosa? “Si è sempre detto che il calcio è un gioco maschio, molto muscolare e basato sulla tecnica. Quello che ho notato è che le donne con il loro modo aggraziato, riescono a dare del tu al pallone. E’ un aspetto che mi ha colpito davvero molto e sul piano tecnico le partite sono anche piacevoli da vedere”.

Che cosa ne pensa che molti calciatori stanno andando via a parametro zero? “Su questo tema, io dico che sono colpa della società. Nel senso che non bisogna aspettare gli ultimi mesi, oppure giorni, per trattare i rinnovi dei contratti. Per evitare di bagnarsi, bisogna aprire l’ombrello molto prima, perché inevitabilmente va tutto nel verso sbagliato”.

Da procuratore che cosa sta notando a livello di cambiamenti? “Io dal 1992 sono procuratore e rispetto a quel periodo sono cambiate molte cose. Intanto oggi ci sono gli intermediari e da molti anni soprattutto non si fanno più i corsi scritti per diventare agenti. Credo che quest’aspetto non ha portato certamente dei miglioramenti alla nostra categoria e i risultati certo non sono esaltanti”.

L’arrivo in Italia dei fondi americani, che cosa sta portando a livello economico al nostro calcio secondo lei? “Io credo che l’arrivo dei fondi americani stia portando diversi miglioramenti, soprattutto a livello economico. In particolare si porta ad una crescita del marchio nel mondo, puntare sulle strutture, avere impianti nuovi, stadi compresi. Perciò chi oggi chi ne usufruisce, ne sta traendo dei benefici”

Secondo lei anche il Napoli in futuro potrà usufruire dell’arrivo di fondi americani? “Io penso che il presidente De Laurentiis si stia rendendo conto che più di questo, non si può fare per salire l’ultimo gradino. Il Napoli ha ottenuto il massimo, con i mezzi che ha a disposizione, perciò penso che sia arrivato il momento di sfruttare questa nuova ondata dei fondi americani. Se il presidente dovesse ricevere una buona offerta, penso che l’accetterà”.

Parlando di mercato, ci sarà il rinnovo di Meret, con Sirigu probabile suo vice. Che ne pensa di questa soluzione? “Per alcuni versi potrebbe essere una buona soluzione, ma su Meret vanno fatte alcune precisazioni. Sul piano tecnico non si discute che sia davvero bravo, lo ha anche dimostrato, ma pecca in alcune situazione. Primo nella personalità che non è molto forte verso la difesa e poi spesso si infortuna. Credo che questi aspetti, temo che non lo renderanno affidabile per il futuro della porta azzurra. Mi auguro di avere torto ovviamente. Ospina? Ha accettato la miglior offerta possibile, però come detto prima, arrivare sotto sotto per discutere del rinnovo, non è una scelta da parte dei club, in generale, strategicamente positiva”.

Infine che anno è stato per la scuola calcio Bombonera? “In linea di massima, non ci possiamo lamentare, è stata una stagione positiva. C’è da essere contenti anche del rendimento e la crescita dei ragazzi. Io personalmente aprire due scuole calcio. La prima ai genitori, nel senso che troppo spesso sono esigenti verso i figli, creando delle aspettative eccessive e non va bene. L’altra ai nostri allenatori, che dovrebbero prendere esempio da quelli spagnoli, non devono urlare verso i ragazzi e non dare troppa importanza alla tattica. Quello che conta è farli crescere per arrivare al meglio nel calcio professionistico”.

Intervista a cura di Alessandro Sacco

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