GIOVANILI NAPOLI (APPROFONDIMENTO)- Il futuro è adesso!!!

approfondimento sulle giovanili del Napoli

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Le giovanili del Napoli hanno vissuto una stagione tutt’altro che da protagoniste, con nessuna delle quattro squadre ai quarti di finale.

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E’ andata in archivio con largo anticipo una stagione da dimenticare per le formazioni giovanili del Napoli, con risultati modesti un pochino a tutti livelli.

Infatti dalla Primavera, che si è dovuta salvare ai play out contro il Genoa, all’Under 15 che di solito rappresenta uno dei punti forti della cantera partenopea sono pochissime le soddisfazioni in casa Napoli.

Partendo dal solito concetto che anche quest’anno, come per i precedenti, non è previsto un budget per il mercato del settore giovanile, quello che preoccupa è che Grava (un uomo solo alla guida del settore giovanile) forse da un paio di stagioni a causa del covid non abbia neanche quelle poche risorse da poter investire sui più piccoli da far crescere. Solo così si spiega una Primavera che quest’anno era senza dubbio la più forte dell’intera gestione ADL grazie anche a una crescita negli anni di quei ragazzi presi a undici, dodici o tredici anni.

Ma parliamo di futuro: se le certezze in panchina sembrano essere Frustalupi ancora alla guida della Primavera, Sorano per l’Under 15 e Malafronte tra Under 16 e 17, sembra invece in bilico la posizione di mister Liguori la cui stagione non è stata delle migliori (non solo per colpa sua) e va certamente preso un altro coach per la prossima Under 18. Chissà che da Benevento non possano transitare tecnici bravi, preparati e di casa come Giuseppe Fusaro e Gennaro Scarlato, oppure un ritorno al passato con mister Giuseppe Bevilacqua, ma la società potrebbe anche tirare fuori dal cilindro dei nomi a sorpresa.

L’altro tema riguarda la gestione di quei ragazzi più promettenti cresciuti nelle giovanili del Napoli e che a mio avviso hanno finito il percorso nella cantera.

Idasiak, Vergara, Cioffi, Costanzo e tanti altri sono più che una “speranza futura” in casa Napoli e non vanno assolutamente trattenuti solo per la paura di una figuraccia nella prossima  Youth League. Qui si vedrà la forza della società che dovrà trovare “per ogni piede la giusta scarpa” e non cedere questi ragazzi in prestito senza un minimo di ragionamento pregresso. Servono piazze tranquille, di B o C non è importante, con allenatori che sappiano lavorare coi giovani e che credano nel valore di ognuno di quei singoli giocatori. Purtroppo già in passato sono stati mandati ragazzi promettenti a completare i roster di formazioni professionistiche che avevano bisogno solo di far numero senza spendere.

Un discorso a parte meritano Ambrosino e Zerbin. Quattro anni di differenza tra i due, classe 2003 il bomber della Nazionale Under 19 mentre l’esterno reduce da una grande stagione a Frosinone in B è un ’99.

Partiamo da Zerbin, ex Primavera a cui serve a mio avviso ancora un anno di esperienza ma stavolta in serie A per completare il suo percorso e poi tornare alla base. La Spezia-Cremona-Salerno potrebbero essere le città giuste per lui per consacrarsi calciatore da Napoli e andare ad esempio a sostituire Ounas tra dodici mesi nelle rotazioni.

Ancora più delicata è la situazione del bomber di Procida, perchè il timore è che possa essere trattenuto sino a gennaio per evitare brutte figure in Youth League, ma significherebbe perdere un anno. Che stimoli potrebbe avere Ambrosino a disputare ancora un campionato Primavera dopo esserne diventato il capocannoniere? E andando via a gennaio riuscirebbe a colmare subito il gap del salto nel professionismo in un gruppo che si sta sacrificando da luglio per l’obiettivo?

Forse poche ricordano la triste vicenda del bomber Antonio Negro, capocannoniere anche lui in Primavera nella stagione 2015/16 e lasciato in Primavera un anno di troppo per la Youth League. Ecco il ragazzo purtroppo non si è mai ripreso del tutto e ha bruciato il suo talento per colpa di una visione miope a livello dirigenziale.

Ho sentito parlare in senso opposto di prestito al Bari. Parliamoci chiaro quella è una piazza importante e calda che ha giustamente velleità di promozioni immediate in serie A, dopo anni di inferno tra B e C. E se il ragazzo dovesse fallire tre/quattro occasioni facili cosa succederebbe? No dobbiamo dare ad Ambrosino la possibilità di sbagliare come tutti e forse una piazza stile Cittadella potrebbe essere quella giusta.

A patto che si voglia davvero credere nei ragazzi!!!

Articolo a cura di Marco Lepore

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