CdS – Dopo l’interesse USA per la Samp, rimbalza una voce clamorosa  sul Napoli

Singer a Napoli, l’ultimo sogno americano  

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La Sampdoria è finita in un documento finanziario che gira a Wall Street e che sta passando di mano in mano tra i vari broker, desiderosi di portare un’altra proprietà americana in Italia. Quello che sta succedendo negli ultimi mesi è una evidente, ma non imprevista, eccitazione attorno al nostro calcio, sempre più al centro di un Risiko finanziario. Il passaggio di club che ha portato, fin qui, otto proprietà nordamericane sulle venti di Serie A, appare come solo la prima parte di un fenomeno in espansione. Altri gruppi finanziari vogliono entrare nel nostro calcio: da quanto è riuscito a sapere il Corriere dello Sport-Stadio, la Sampdoria è seguita da oltre un anno, e l’assalto lanciato da alcune cordate, e finito nel nulla, non ha scoraggiato gli investitori. Il successo di Dan Friedkin alla Roma ha moltiplicato l’interesse nei gruppi finanziari della costa est degli Stati Uniti e, a sud, della Florida. L’arrivo dell’italoamericano Gerry Cardinale, fondatore di RedBird Capital Partners, viene seguito con curiosità. Al Gala del calcio italiano, ospitato la settimana scorsa al Met di New York, c’erano investitori americani e italoamericani. Come in una seduta di calcio mercato, ma con imprenditori al posto di direttori sportivi e procuratori, tutti scambiavano opinioni e informazioni con broker e avvocati esperti di transizioni societarie. Si è parlato della Sampdoria, l’idea di creare un derby americano con il Genoa, retrocesso in B, passato alla 777 Partners, holding di Miami.

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«asset sottostimato»

 

Si è parlato anche di club storici di serie inferiori. Tra gli italoamericani più ricercati c’era John Aiello, proprietario della Jrl Investment Partners Llc che, con il socio Robert Lewis, ha acquisito il Cesena. Obiettivo: riportare il club in Serie A. «Io credo – ha commentato Aiello durante il gala newyorkese – che gli investitori americani vedano il calcio italiano come un asset sottostimato». Lo pensa Joe Tacopina, ora alla Spal, e Matt Rizzetta, che ha acquisito quote nel Campobasso e nell’Ascoli. L’idea che gli americani possano fare tutto e subito sta prendendo piede al punto che da settimane investitori e tifosi del Napoli con attività a Wall Street stanno coltivando un’idea a metà tra il gioco e il sogno: convincere Paul Singer, che ha appena ceduto le quote di maggioranza di AC Milan a Cardinale, a uscire completamente dal club rossonero e provare una nuova sfida: acquisire il Napoli. Il tentativo potrebbe finire sul nascere, anche perché Aurelio De Laurentiis darebbe via il club solo davanti a una “proposta folle”, ma questo è il momento storico in cui ogni voce che riguarda un club italiano viene accolta con attenzione. Il calcio italiano è considerato un terreno di conquista per gli investitori. I motivi sono tre: la Serie A ha tradizione, i club costano molto meno di una società di Premier League e c’è ancora da esplorare il grande affare delle infrastrutture. Inoltre negli ultimi due anni molte holding hanno moltiplicato i profitti, trovandosi tra le mani una montagna di liquidità da reinvestire subito. La Serie A, aprendo una sede a Manhattan, spingerà per promuovere il brand e moltiplicare i ricavi dei diritti tv in Usa. Tutti movimenti che stanno consolidando l’interesse. E che potrebbero portare a novità nelle prossime settimane. 

Fonte: CdS

 

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