Spalletti teme che senza scudetto la sua stagione possa considerarsi flop, ma l’obiettivo è rientrare tra le 4 di Champions

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Luciano Spalletti. Con quel «non rompete i cogl…» che ha rivolto al popolo dei presunti nemici da cui, all’improvviso, si è sentito accerchiato. Peccato, ma aveva avvertito tutti. E in tempi non sospetti: «Non andate addosso ai miei ragazzi che sarò spietato». Malaparte diceva che i toscani hanno il cielo negli occhi e l’inferno in bocca, ecco Luciano Spalletti lo torna a confermare.

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È proprio l’uomo giusto, al posto giusto e nel momento giusto per inseguire quel sogno che a Napoli hanno accarezzato l’ultima volta nel 1990 e che da allora in tanti hanno fallito. Era chiaro che sentiva la partita, lo aveva detto che la Lazio era il bivio per capire se potevano, i suoi, diventare eroi. Ha corso sotto la Curva per festeggiare la vittoria, si è fatto il segno della croce, ha persino pianto per l’emozione per il gol di Fabian. Ed è evidente che non ha apprezzato i giudizi sull’ultima settimana. E quindi è esploso, evocando Mourinho e il famoso rumore dei nemici: toccategli tutti, ma non il suo lavoro, la sua squadra, le sue fatiche per arrivare fin quassù. E se qualcuno mette in dubbio il carattere del suo gruppo, la carenza di stimoli, le eventuali paure, ecco che lui scende in campo con la clava. Poi, è evidente, che avrà anche incocciato in qualche altro segnale, probabilmente qualcosa che teme possa avvelenare l’ambiente del Napoli.
Non è ancora il momento di chiedere aiuto a Khabib Nurmagomedov, lottatore russo di arti marziane che è uno dei 10 profili che segue su Instagram (gli altri sono i figli, il Napoli e l’Inter, qualche network e Valentino Rossi). Né è pensabile che possa avvertire un accerchiamento in corso come magari gli è successo a Roma e a Milano. Perché davvero sarebbero solo dei fantasmi. Tante cose non tornano, però: per esempio, chi gli avrebbe suggerito con insistenza, infastidendolo, di cambiare Fabian nel corso della partita. In ogni caso, il Napoli è di nuovo primo e lui ha il compito di provare a conservare il primo posto fino all’ultima giornata. L’obiettivo della stagione è il ritorno tra le prime quattro, De Laurentiis è stato chiaro fin dal primo giorno assieme. Il tecnico toscano teme che senza scudetto la sua stagione possa essere considerata un flop. Perché ha annusato i giudizi quando il Napoli non vince. Ma deve lavorare serenamente. Nella notte romana, nonostante la vittoria al 94′, Luciano ha gonfiato le parole. Chi lo ingaggia, sa cosa si porta in casa. La passione è grande, la tempesta sicura. Ed è arrivata. Perché questo è un uomo chiaro e scuro come un temporale.

 

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Fonte: ilmattino.it

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