Eriksen, si tratta di “quella” patologia? Si saprà a breve

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Christian Eriksen ora sta bene, se fosse per lui tornerebbe già in campo. Ma non è così semplice, né scontato. Perché un calciatore che gioca ai suoi livelli è sempre “rivoltato come un calzino”, dal punto di vista medico, per avere l’idoneità allo sport agonistico, quindi occorre sapere. Nello sport agonistico le morti improvvise in campo riguardano sempre il cuore, il suo arresto senza apparente motivo. Davide Astori, Antonio Puerta, Daniel Jarque, il nuotatore Mattia Dall’Aglio, il giocatore di hockey Darcy Robinson. Per tutti questi la causa, confermata dall’autopsia, è stata la cardiomiopatia aritmogena congenita. Se questa è la causa, Eriksen è stato realmente un miracolato. È una patologia relativamente rara, non è curabile, ha una base genetica e, secondo alcuni studi, l’attività sportiva è responsabile della progressione della malattia ed è associata a un rischio 5 volte maggiore di morte improvvisa. Diagnosticarla è difficile, se non impossibile. Ma se si manifesta una volta e non si muore, vale la pena rischiare di nuovo? 

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Fonte: CdS

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