La Generazione Z ecco i nuovi padroni della Champions

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Nell’era in cui va di moda il «finto giovane», con la barba incolta, magari un po’hipster,che si veste seguendo le mode del passato, il mondo del calcio guarda più avanti di tutti, dominare la scena europea (con vista sulle semifinali di Champions League) sono quattro ragazzotti che di barba senza un filo di barba. Sono nati a cavallo tra il 1998 e il 2000: una sorta di Millennium Bug legato a quella sfera che rotola e che tiene incollati alla tv milioni di tifosi e appassionati.Non è certo un caso se nelle gare di andata dei quarti di finale della più nobile delle competizioni europee, a far stropicciare gli occhi sono stati quattro ragazzi che messi insieme non fanno nemmeno 100 anni.

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GOLDEN BOY

Il paradosso è che c’è perfino uno tra loro che può essere considerato vecchio. Si tratta di Mbappè, attaccante che il Psg ha pagato 150 milioni di euro al Monaco nell’estate 2017. È il più vecchio dei Uefa, 50 giocatori di talento da seguire nel 2020 | Sky Sportquattro perché a differenza loro ha 22 anni, e non 20. Inezie, certo, ma che nel calcio possono dire tantissimo. Sta di fatto che il francese ha già messo insieme 32 gol in stagione di cui 8 in Champions League e praticamente da solo mercoledì sera ha tirato fuori dalla neve di Monaco di Baviera il sul Psg portando a casa un successo esterno (3-2) che potrebbe essere decisivo in ottica ritorno. Ma Mbappé non è certo uno di quelli che scopri adesso.Ha già vinto (da protagonista) il Mondiale 2018 con la maglia della Francia, è uno dei più accreditati candidati al pallone d’oro 2021 e si prepara a vincere l’ennesimo campionato francese con il Psg. A dimostrazione della sua grandezza, è riuscito praticamente quasi ad eclissare da solo la stella luminosissima di Neymar, suo compagno di squadra e di merende a Parigi. Il brasiliano non ha nemmeno 30 anni,ma a confronto del baby fenomeno francese è considerato di un’altra generazione. Quasi bollito. Perché ora in Francia e in Europa i riflettori sono tutti per Mbappé.

GENERAZIONE 2000

Gli altri tre protagonisti europei sono tutti e tre nati nel 2000, in piena Generazione Z (quella che va da 1990 al 2010). Tutti loro hanno fatto la gavetta prima di sfondare e consacrarsi ai massimi livelli. Si tratta di Haaland, Foden e Vinicius jr. Del norvegese oramai si sa praticamente tutto. Ha segnato 33 reti 40 giovani da seguire nel 2019 | L'Ultimo Uomoin stagione, è capocannoniere di Champions (10 centri) e strano ma vero, non ha fatto gol nell’andata dei quarti contro il Manchester City (tranquilli, ha servito l’assist per il gol di Reues). Il Borussia Dortmund l’ha strappato al Salisburgo nel gennaio 2020 per 22 milioni di euro, ma facendogli un contratto a peso d’oro (circa 80 milioni lordi). Nella sfida tutta in salsa 2000 dovrà avere la meglio su Foden che dopo essere cresciuto nelle giovanili del City è diventato l’arma in più della squadra di Guardiola. Ha segnato il gol decisivo nella vittoria con il Borussia: secondo centro stagionale in Champions, 12esimo totale contando le altre competizioni. Ultimo, ma non per importanza, il brasiliano Viniciusjr. Sembra possa essere lui l’ancora di salvezza di Zidane a Madrid. Con la doppietta di martedì sera ha schiantato il Liverpool mettendo una seria ipoteca sul passaggio in semifinale per il Real Madrid.E pensare che in Champions aveva fatto centro appena una volta quest’anno, mentre 3 erano stati i gol in campionato. Segna poco,ma quandosi accende sono dolori per le difese avversarie. Ecco perché Zidane non gli ha mai tolto la fiducia (37 presenze dall’inizio dell’anno). B. Majorano (Il Mattino)

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