CdS – Jana voleva ricoverare Diego e Luque la insultò
Maradona - AUDIO SHOCK: IL MEDICO SCATENATO CONTRO TUTTI
Continua in Argentina la divulgazione delle conversazioni telefoniche e chat avute da Leopoldo Luque, medico personale di Diego Armando Maradona, il giorno della morte (e in precedenza) con la psichiatra Agustina Cosachov e i suoi collaboratori. E sono piene di insulti. Non solo nei confronti del Diez, ma anche della famiglia. Tra questi, oltre alla volgarissima frase “il grassone sta morendo” nei confronti di Diego, c’è “stronza di merda” rivolto a Jana, una delle figlie, per la sua insistenza a far ricoverare nuovamente il padre. Poi la giustificazione data da Luque al gonfiore di Maradona. «Perché sta a letto». Ed è solo una piccola parte perché c’è una enorme quantità di audio e chat che gli investigatori stanno esaminando.
MONONA. Nel frattempo a raccontare le ultime ore di Maradona è stata la cuoca Romina Milagros Rodriguez che El Diez chiamava “Monona”. «La sera prima della morte non voleva mangiare – la sua testimonianza in una trasmissione tv – gli portai sandwich e té alla fine ne finì uno, li contavo. Voleva stare solo e riposare. E la mattina della morte non è vero che la psichiatra (Cosachov) gli fece il massaggio cardiaco, non era capace. C’erano l’infermiera e quelli della sicurezza. Dissero a me di fargli la respirazione, risposi di no, mi faceva impressione e loro insistevano “Dai fallo, quando dico 1, 2, 3” e quel conteggio mi è rimasto nella testa per giorni».
LOTTA CONTINUA? E tutto procede come al solito per l’eredità. Dalma, Giannina, Diego Junior, Jana e Dieguito Fernando (rappresentato dalla madre Veronica Ojeda) hanno avuto una prima conversazione in chat sugli oggetti, di incalcolabile valore per i collezionisti, che appartenevano a Maradona. Tra le opzioni la realizzazione di un museo. «Ma non si sono accordati su nulla» ha rivelato una fonte e la responsabilità sarebbe di Diego Junior che ha chiesto l’intervento di un notaio per verificare l’equità nella divisione dei pezzi. Sono almeno 200 che erano arrivati da Dubai, ma anche molti provenienti dalle case di Brandsen e Tigre. Se i figli resteranno divisi (tutto potrebbe cambiare con l’arrivo in Argentina di Diego Junior) andrebbero all’asta anche se un Tweet di Giannina ha respinto l’idea aggiungendo però che «oggi l’unico che abbiamo sono debiti». Ma ci sono almeno altri 490 preziosi oggetti, che Maradona reclamava dalla ex moglie Claudia Villafane (215 dei quali poi da lei mostrati al giudice un mese prima della morte del Diez) e per questo c’è una causa in Argentina. Altro ancora è custodito in un capannone a Dubai, al quale Sebastian Baglietto, incaricato di amministrare l’eredità, finora non ha avuto accesso. Senza dimenticare le due cassaforti sempre negli Emirati Arabi dal misterioso contenuto.
VERITÀ. E in Italia anche Angelo Pisani, avvocato di Maradona, ha chiesto che venga fatta luce: «Questo medico (Luque) non ha avuto umanità, evidenti le responsabilità di chi doveva accudire Diego».
A cura di Roberto Zanni (Cds)