Malagò teme altro: «Caso Juve si decida tutto con i processi sportivi»

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Giovanni Malagò: «L’ideale sarebbe che si risolvesse tutto nell’ambito del sistema della giustizia sportiva». Uomo di sport e di istituzione, numero uno del Coni, dice quello che tutti si augurano, ovvero che il Napoli non abbia bisogno di ricorrere al Tar o al Consiglio di Stato. Ma De Laurentiis ha già fatto intendere che non si fermerà alla Cassazione dello sport italiano se dovesse uscire ancora sconfitto. Il Collegio di Garanzia si riunirà martedì 22 dicembre, il giorno prima di Napoli-Torino, a sezione riunite e con Franco Frattini presidente. Si troverà davanti tre strade: respingere i ricorsi, accoglierli dando ragione al Napoli oppure accogliere il ricorso e rinviare alla Corte sportiva d’Appello, ovviamente a una sezione diversa rispetto a quella presieduta da Piero Sandulli. «Grazie a Dio io sono completamente fuori da tutto questo. Il Collegio di Garanzia presso il Comitato olimpico è assolutamente un tribunale terzo ha osservato Malagò, a margine della presentazione della partnership fra Coni ed Esselunga – Mi auguro sempre che dopo non ci siano altri passaggi perché, quando uno va oltre la giustizia sportiva, è sempre, secondo me, una sconfitta dello sport. Però non si può impedire a nessun cittadino di rivolgersi alla giustizia ordinaria. L’ideale sarebbe che si risolvesse tutto nell’ambito del sistema della giustizia sportiva che oggi, obiettivamente, dà ampie garanzie proprio per questa sua terzietà rispetto a quelli che sono i due primi gradi endofederali». In audizione, il Napoli sarà difeso oltre che dal suo consulente Grassani dall’avvocato amministrativista Enrico Lubrano. P. Taormina (Il Mattino)

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