Serie B: La spada di Damocle dei contenziosi dovuti allo stop

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Soluzione per la B: Un finale da brividi

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La Lega rilancia le rivendicazioni verso la A. Ma tornare a giocare non sarà agevole. Società divise.

Una Serie B al bivio. Compatta solo nel rivendicare quanto dovuto dalla A in termini economici, aspettative legittime stando agli accordi presi al momento della separazione tra le due Leghe e che il presidente Mauro Balata ha avuto il merito di non lasciar morire in prescrizione. L’ultima Assemblea ha trovato in questo punto un momento d’incontro inattaccabile. Ma sul resto le aspettative restano distanti e differenti. Non solo sulle difficoltà che scaturiranno inevitabilmente da un’eventuale ripresa del campionato nel rispetto del disciplinare medico-sportivo formulato dagli esperti della Figc. Giocare un altro centinaio di gare dovendo garantire la sicurezza dei diretti interessati, non solo di chi va in campo, è piuttosto impegnativo e dispendioso. Più agevole sarebbe adottare la proposta avanzata da esperti di giocare solo play off e play out, un’ipotesi che ha raccolto consensi autorevoli. E qualche parere contrario abbastanza ovvio. Molto dipende dagli interessi.

La cristallizzazione tout court della classifica. Per esempio, piace molto a chi ne ricaverebbe immediatamente dei vantaggi oppure vedrebbe riconosciuto senza ulteriori step il proprio merito sportivo. Un criterio che – a detta di tutti con qualche strumentale eccezione – dovrebbe premiare il Benevento di Pippo Inzaghi. D’altra parte avendo sbriciolato un inelencabile serie di record, come si potrebbe immaginare la Strega fuori dalla A? Lì guarda, tuttavia, anche il Crotone, immaginando che a uno stop definitivo del torneo deve necessariamente seguire anche la promozione della squadra di Stroppa.

E il Frosinone di Nesta, allora? Superato nell’ultima uscita dalla sconfitta interna contro la Cremonese. Una gara che i ciociari non avrebbero voluto giocare, dovrebbero rassegnarsi a perdere la A non si capisce bene in nome di quale ragione. Se il torneo è finito una classifica c’è e se non si possono giocare né le 10 giornate della stagione regolare né i play off come da format, allora la terza è già in A.

Ragionamento elementare. Anche per scongiurare contenziosi peraltro già minacciati non solo dal presidente Vigorito. In passato penalizzato proprio dal riconoscimento (altrui) del merito sportivo. Anche Stirpe minaccia azioni rivendicative. E, in ultima istanza, di non iscrivere il Frosinone al prossimo torneo se non fosse quello di A. Nulla da fare. Anche per Spinelli, però, che vorrebbe spegnere le luci e salvare un Livorno di cui non vede l’ora, tuttavia, di lasciare. Non avendo molto altro da aspettarsi da questa stagione. C’è pure chi alza la linea d’orizzonte e s’interroga: quale futuro per la mia società? Eh sì, perché al di là di meriti sportivi, format e legittime rivendicazioni. C’è una spada di Damocle che pende su molti club: quella della ghigliottina economica. Che non lascerà vie di scampo! Fonte: CdS

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