De Laurentiis e la panchina – Tutti gli uomini del presidente

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All’inizio fu Ventura, non furono rose e fiori nel 2004: la pressione era enorme. Fu il primo degli otto allenatori messi sotto contratto durante i sedici anni della gestione De Laurentiis, compreso Gattuso. A gennaio 2005 ecco Edy Reja, che insieme a Mazzarri sarà quello ad aver protratto più a lungo il matrimonio con il presidente. Reja, un solo anni tra i cadetti e poi il ritorno immediato in A. Reja lasciò la panchina dopo averla occupata per quasi quattro anni e mezzo. Donadoni al suo posto, con una media punti disastrosa, toccò allora a Walter Mazzarri ed è con il tecnico livornese che il Napoli inizia ad assumere una fisionomia europea. Prima la qualificazione in Europa League, poi il ritorno in Champions dopo un quarto di secolo, il successo memorabile in casa della Juventus (da 0-2 a 3-2), il trionfo in Coppa Italia, ancora contro i bianconeri, con una squadra dove giganteggiava un certo Cavani, il secondo posto in campionato: giunto alla quarta stagione, Mazzarri chiese investimenti più consistenti sul mercato. Non venne accontentato e finì in divorzio. Testimone raccolto da Rafa Benitez: con lo spagnolo sbarcano pure Reina, Albiol, Callejon e Higuain. Due anni, una Coppa Italia e una Supercoppa non bastano per la riconferma. Accolto dallo scetticismo generale, venne scelto Maurizio Sarri dall’Empoli: due secondi posti, lo scudetto sfiorato nonostante i 91 punti, con lui il Napoli gioca il calcio più bello d’Italia tanto che nasce il Sarrismo. Il tecnico lascia per i difficili rapporti col presidente. Al suo posto arriva Mr. Champions Ancelotti, che centra la qualificazione alla Champions League e, proprio dopo aver conquistato, riceve la lettera di licenziamento.
Il Mattino

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