A. Bonan (Sky): «Nella città che ha mille colori il Napoli è un film in bianco e nero»

Il giornalista di Sky ai microfoni de "il Mattino"

0

È il padrone di casa della domenica pomeriggio, Alessandro Bonan (autore del libro «La giusta parte» che presenterà domani a Napoli alla libreria Io ci sto alle 18.30) è uno dei volti più noti dei canali della piattaforma di Sky Sport intervistato da “il Mattino”. 

Factory della Comunicazione

Tra i suoi interlocutori più frequenti c’è anche Carlo Ancelotti: che tipo di allenatore è dal punto di vista della comunicazione? «È una persona pacatissima e molto riflessiva. Con lui si può parlare di ogni cosa. Gli puoi fare anche la domanda scomoda, perché e se ha bisogno ti risponde in maniera scomoda anche lui. Ma sempre con grande sobrietà. Quando me lo trovo in collegamento dai campi ho sempre l’immagine di una persona che ha grande controllo».

Anche adesso? «Beh, ultimamente l’ho visto più agitato, certo, ma la situazione del Napoli forse è così».

E lei che idea si è fatto della situazione attuale del Napoli? «In linea generale credo sia necessario trovare un po’ di serenità da parte di tutti: c’è troppo nervosismo. De Laurentiis si deve spiegare con toni pacati alla città tutto quello che sta succedendo: se c’è un problema va affrontato. Perché ci sono ancora tanti traguardi da raggiungere. Questo nervosismo deve essere stemperato. Non capisco cosa si è rotto, perché da lontano è difficile, ma penso si possa trovare la strada per una civile convivenza».

Mentre del campionato che idea si sta facendo? «Secondo me si deciderà solo alle ultime giornate. Mi sembra evidente il duello tra Juve e Inter, cosa decisamente nuova rispetto agli anni scorsi, quando era il Napoli a lottare con i bianconeri».

Cosa pensa del crollo degli azzurri? «Il Napoli di oggi è come un film senza colori e in una piazza come Napoli non può essere un bel film. Si nota questa mancanza di luce. Napoli è la città del sole e dell’entusiasmo, ma questo grigiore in cui si è infilata la squadra non è bello».

Ma torniamo al suo ruolo di moderatore e padrone di casa a Sky Calcio Show, la trasmissione della domenica pomeriggio. «Porto sempre grande rispetto per gli allenatori nel dopo partita: immagino il loro stato emotivo. Cerco di essere prudente. Ma allo stesso tempo è una cosa che mi attrae molto perché so che devo essere bravo dal punto di vista psicologico. Devo carpire il loro umore da una pausa, un movimento del volto, un’espressione. Ovviamente ci sono allenatori con cui ho rapporti da tanti anni e so che con loro posso permettermi qualcosa in più. In linea generale cerco di essere sempre educato. E con educazione puoi rivolgere anche una domanda scomoda. Non cerco mai il contrasto ma la coralità».

Veniamo al libro «La giusta parte» che presenta domani a Napoli: è la storia psicologica di un portiere e un attaccante, lei in chi si rivede?
«Io mi sento più attaccante. In porta non mi ci sono mai visto. Ho sempre fatto l’attaccante ed ero anche piuttosto fantasioso, al limite dell’insopportabile: ci voleva un pallone solo per me».

Lei è giornalista, musicista (sue le sigle delle trasmissioni del calciomercato per Sky Sport) e ora anche scrittore… «Quella per la scrittura è una passione che è arrivata un po’ tardiva e inaspettata, ma è una dimensione nuova e una forma di espressione che trovo aderente alla mia personalità, forse la mia migliore». 

La Redazione

Potrebbe piacerti anche
Lascia una risposta

L'indirizzo email non verrà pubblicato.

For security, use of Google's reCAPTCHA service is required which is subject to the Google Privacy Policy and Terms of Use.