ESCLUSIVA – G. Iezzo: “Il Napoli di Ancelotti? Con calciatori di esperienza si può alzare definitivamente l’asticella”

All'interno l'intervista all'ex portiere del Napoli

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Il campionato di serie A sta per tornare dopo la pausa per le nazionali e certamente c’è la curiosità nel vedere all’opera anche il Napoli. La squadra di Ancelotti avrà voglia di rivalsa dopo le ultime prestazioni e il tour de force darà nuove risposte. Ilnapolionline.com ha intervistato l’ex portiere degli azzurri Gennaro Iezzo anche sul momento di Meret e Di Lorenzo.

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E’ passato già un anno in azzurro per Alex Meret e si sono già viste le sue doti. A tuo avviso l’estremo difensore in cosa deve migliorare per crescere ancora di più? “Meret a mio avviso già sta confermando quanto di buono si diceva sul suo conto e a Napoli sta facendo davvero ottime prestazioni. Ovviamente vista la sua giovane età ha ampi margini di crescita e quindi c’è sempre da migliorare. Vorrei però che mister Ancelotti non facesse questa alternanza dei portieri, perché essendo un ruolo delicato, c’è da avere un estremo titolare fisso, questa è la mia opinione”.

Su Giovanni Di Lorenzo ti aspettavi che già a Napoli dimostrasse tutto il suo valore, sei sorpreso? “Personalmente non sono sorpreso, nel senso che già ad Empoli si era visto già il suo potenziale, a Napoli sta confermando quanto di buono fatto in Toscana. E’ un calciatore che sa attaccare, bene anche nella fase difensiva e credo che ha ampi margini di crescita. Sono certo che se dovesse continuare su questa strada saprà farsi valere e darà ancora tante soddisfazioni ai tifosi azzurri. Buono il suo esordio con l’Italia, certo il Liechtstein non era un avversario di alto profilo, però non era semplice al debutto confermarsi e lo ha fatto con una prestazione convincente”.

Nella tua carriera hai giocato in porta, sei stato allenatore dell’Avellino Primavera ed ora istruttore della tua scuola calcio. Noti delle differenze in questi tre ruoli? “Un giorno il mio obiettivo sarebbe quello di fare l’allenatore di una squadra professionistica, non te lo nascondo, al momento sono felice di essere un tecnico per i più giovani. Sulle differenze, penso che quando sei giocatore paradossalmente hai meno pensieri e sei più libero di agire sul campo. Quando invece devi dare le indicazioni a 22 calciatori devi saperlo fare e io cerco di dare il massimo per i ragazzi. Non è semplice, va detto, però sono contento di quanto sto facendo ma con il sogno che ti ho detto in precedenza che mi auguro di realizzare”.

In questi ultimi anni stiamo vedendo molti classe 2000 anche titolari nelle squadre italiane. Secondo te siamo arrivati ad una svolta da questo punto di vista per competere anche con i club esteri? “Sicuramente si sono fatti passi in avanti non indifferenti, anche se io credo che non è ancora sufficiente per competere a grandi livelli. Credo che i club debbano fare i giusti investimenti per puntare su vivaio, compreso il Napoli che a mio avviso sta facendo bene come risultati, ma dovrebbe puntare al valorizzare il patrimonio dei giovani. L’Atalanta in questo è un modello da seguire, il club orobico sta davvero facendo passi da gigante e si stanno mettendo in evidenza sul campo ma non solo”.

Hai giocato a calcio, quindi conosci bene i momenti di una stagione di una squadra. Secondo te Ancelotti in cosa deve fare tesoro per ridare la continuità alla compagine azzurra? “Premesso che Ancelotti non ha certo bisogno dei miei consigli, visto che ha vinto tanto in passato e sa bene che in una stagione ci sono alti e bassi. Io quando arrivai a Napoli c’erano tanti giovani e alcuni veterani (ride n.d.r.), però c’era la voglia di ridare alla piazza le soddisfazioni che meritano. Io credo che per arrivare ad alzare trofei servono elementi che hanno vinto in passato. A mio avviso è questo il passo decisivo per fare il passaggio definitivo dal buon piazzamento alla vittoria finale, alzando così l’asticella”.

Intervista a cura di Alessandro Sacco

 

 

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