L’approfondimento – di R. Muni: “L’ultima bandiera”

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Le voci di mercato impazzano sul web e nei salotti del pallone e quelle legate al Napoli si susseguono a ritmi vertiginosi. Tra queste, l’arrivo di Verdi dal Bologna sembrava cosa fatta, con tanto di conferma da parte di Aurelio De Laurentiis, invece mancherebbe ancora l’ultimo tassello per poter essere sicuri del suo arrivo a Napoli. Non è un caso, quindi, che il famigerato tweet presidenziale non sia ancora stato lanciato. Le uniche certezze, ad oggi, riguardano gli addii di Sarri, Maggio e Reina oltre all’ingaggio di Carlo Ancelotti come nuovo allenatore. Purtroppo, le partenze dolorose, quelle che si portano con se un pezzo di storia recente del ciuccio, potrebbero non essere finite. Marek Hamsik, capitano degli azzurri, avrebbe intenzione di mettere la parola fine alla sua lunga storia d’amore con la maglia azzurra, tentato dall’avventura cinese e dai suoi ingaggi da capogiro. Non sappiamo cosa accadrà, tuttavia il momento appare propizio per tributare il giusto plauso all’ultima bandiera partenopea, colui che da undici anni indossa con orgoglio la numero 17. Personalmente, non mi sentirei di biasimare la sua scelta di lasciare Napoli per un calcio in via di sviluppo. È superfluo dire che, la sola idea di non vedere più la sua cresta dettare i tempi in mezzo al campo mette tristezza, quella che si prova quando finisce una lunga ed importante storia d’amore. Marekiaro rappresenta la memoria storica del Napoli ritornato in massima serie dopo le ceneri del fallimento. Dalla prima di campionato in serie A, a settembre del 2007, lui c’è sempre stato senza mai cedere alle tentazioni a strisce. Li ha visti tutti Hamsik: Reja e l’intertoto, la breve parentesi di Donadoni, la grinta di Mazzarri e le mortificazioni di Benitez, fino al magico triennio sarrista e quel sogno nel cuore strappato via con la prepotenza. Lui che è stato fedele per undici lunghi anni alla nostra squadra del cuore, meriterebbe senza dubbio di vivere da protagonista le suggestioni dell’era di Ancelotti. Lui che ha persino superato il numero di gol segnati da Maradona in maglia azzurra, meriterebbe ancora di vivere in azzurro e la Napoli azzurra meriterebbe ancora di godere delle magie della cresta più famosa d’Italia. Tuttavia, è il rispetto reciproco che tutti meritano più di ogni altra cosa, l’elemento che non dovrà mai mancare. Marek ne ha avuto e sta continuando a farlo, non nascondendo niente a chi lo ha amato da oltre un decennio, nemmeno la commozione che, nell’ultimo mese, sembra aver fatto capolino nei pressi di Castelvolturno. Non manchino di rispetto all’uomo ed al calciatore i tifosi napoletani che, anzi, dovrebbero riservargli un posto nel cuore e nei ricordi, di pari dignità di quello che ciascun tifoso, ha riservato all’argentino napoletano più grande di tutti. Tuttavia, nulla sembra ancora deciso e l’auspicio è di scorgerlo nuovamente mentre suda, sotto il sole del Trentino, agli ordini del suo nuovo allenatore.

Factory della Comunicazione

Riccardo Muni
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