Attraverso le pagine odierne de “il Mattino” una lunga ed interessante intervista all’agente Fifa internazionale Giovanni Branchini sulla vicenda Higuian che sta creando non poco interesse in città e anche sul momento del Napoli.
Questione giuridica o di buon senso? «Non esiste alcuna certezza a livello d’indennizzo,per valutare il quale occorrono parametri molto soggettivi. E non c’è una giurisprudenza univoca perché i giudici non si sono in maniera uniforme.Ecco perché i grandi campioni
non ne fanno uso».
Quindi il Napoli non rischia di perdere Higuain per via di questo benedetto cavillo? «Nel caso dell’argentino, l’articolo 17
è un finto problema.Perché Gonzalo dovrebbe farlo suo? Oggi gli basterebbe dire che vuole andare via e la società dovrebbe solo trovare
il modo per assecondarlo».
Gira davvero la voce che potrebbe fare la valigia a fine anno? «Premessa: da uno come Higuain c’è da aspettarsi di tutto. Ma oggi dico che non partirà.Piuttosto mi sono chiesto perché due anni fa lasciò il Real Madrid per il Napoli: avrebbe potuto ambire un top club di livello mondiale».
Il Chelsea per esempio, che ci ha fatto un pensierino per il mercato di gennaio. «Primo:a gennaio i grandi campioni non si
muovono. Secondo:gli inglesi non hanno più la facilità di spesa degli anni passati, devono rispettare i paletti imposti dal fair-play. Terzo: nel Napoli può finalmente vincere qualcosa, il Chelsea è fuori dai giochi. Lasciare il Real per il Napoli significava una difficile scommessa.Ora lui vuole dimostrare che quella scelta è stata la migliore».
Allora possiamo cestinare questa storia dell’articolo 17? «Tranquillamente. Quando decide di smettere con la maglia azzurra fa come Tevez: va dal presidente e gli comunica in anticipo la decisione. La sensazione che percepisco io dall’esterno e le voci che mi arrivano confermano che Higuain vuole restare nel Napoli».
Magari acquisendo più forza contrattuale? «Se la squadra dovesse raggiungere traguardi importanti, in futuro potrebbe
essere lo stesso Higuain a pretendere acquisti di spessore per garantirsi una squadra che possa resistere a lungo a grandi livelli».
La Redazione