Kim, crollo e poi le scuse: «Sono stanco»

La muraglia coreana è crollata. Per un attimo: «Sono stanco mentalmente. Ora voglio concentrarmi solo sul mio club piuttosto che sulla Nazionale. Non ho altro da dire», aveva dichiarato Kim martedì dopo l’amichevole con l’Uruguay di Olivera persa a Seul per 2-1. Con minutaggio completo: 90’ con la Celeste dopo i 90 di venerdì con la Colombia. Per un totale di 180’ e due voli intercontinentali (con ritardo all’andata): non il massimo alla vigilia del Milan, con il jet lag sulle spalle e un paio di allenamenti all’orizzonte. Il suo sfogo ha colto di sorpresa media e tifosi a tal punto da paventarne il ritiro dalla Nazionale; la federcalcio coreana s’era già soffermata dopo il Mondiale sulla stanchezza e sulle pressioni svelate dal difensore. Ieri, però, Minjae ha ridimensionato il caso con un messaggio: «Mi scuso con i tifosi e con i miei compagni per non essere stato prudente e abbastanza maturo. Ho avuto un piccolo infortunio, ho giocato molte partite ravvicinate e non mi sono mai risparmiato: tengo molto alla Nazionale e alla Corea. Con un’intervista ho azzerato 49 presenze: sono crollato mentalmente per la pressione e le responsabilità. Mi scuso ancora».

 

Fonte: CdS

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