Dov’erano rimasti? Al 12 novembre, e pare sia passata un’eternità. Meno 36 per disputare Inter/Napoli

Ma chi l’avrebbe detto? – d’una partita che pareva ormai archiviata e che invece l’Udinese riuscì a tenere in vita; ai saluti, alle strette di mano, agli auguri per chi viaggiava verso un Mondiale, al desiderio di far passare in fretta quei 53 giorni, che intanto oggi sono diventati 36, per arrivare a San Siro. Il resto è privacy, in due settimane trascorse con i propri familiari, chi in casa e chi in vacanza, e d’un periodo di decompressione per dimenticare le fatiche e anche lo stress che la sosta (benedetta) ha concesso a Spalletti e a quel Napoli delle meraviglie. «Magari ce ne fosse sempre una a metà campionato per rimettere a posto le cose. Io andrò a lavorare su altri concetti e sicuramente alla ripartenza troveremo squadre, più forti perché tutti gli altri allenatori faranno come me. Per me cade a pennello perché abbiamo fatto un buon periodo ma mantenerlo fino all’infinito era impossibile». Bentornati a Castel Volturno, dove si costruiscono sogni, a quel Napoli che torna a casa, che dà un’occhiata in Qatar per vedere cosa fanno gli amici e poi si immerge in se stesso, perché vabbé che resta un mese e anzi di più prima di fare sul serio, ma conviene non sprecare tempo: appuntamento domani al mattino, allenamento per riprendere confidenza con certe (antiche) abitudini, poi un salto a casa, aspettando che arrivi l’ok. Fonte: CdS

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