Montervino: “Spalletti? Serviva un allenatore che tirasse fuori il meglio da tutti i calciatori insieme”

Francesco Montervino, ex centrocampista del Napoli, ha parlato ai microfoni di TMWRadio.

Se l’immaginava questa partenza di Spalletti a Napoli?
“Sarà per il rapporto e la stima che ho con lui, ma io me l’aspettavo. Ha una squadra forte, serviva un allenatore che tirasse fuori il meglio da tutti i calciatori insieme, non tre-quattro alla volta. In questo Spalletti è il miglior interprete, si impone e insegna calcio. Venti anni fa era vent’anni avanti, quindi adesso è perfetto”.

Ora quale errore non deve commettere?
A Napoli c’è bisogno di una crescita generale: della società, dell’ambiente, di tutti coloro che stanno intorno al Napoli, compresi i giornalisti. Ci sono professionisti fantastici ma anche aree troppo tifose, che si galvanizzano eccessivamente quando arrivano queste vittorie. Adesso ci si aspetta che a gennaio il Napoli non commetta i soliti errori e possa fare un sacrificio per arrivare all’obiettivo grosso: me l’auguro fortemente. La società ha le sue idee, e forse per vincere qualcuna deve rivederla”.

Anguissa è un colpo da maestro?
“Un’operazione da Premio Nobel. Giuntoli ha azzeccato diverse operazioni utili per alleggerire il bilancio: non capisco dove siano le difficoltà, essere così bravi e non vincere infastidisce. Mi auguro che possa colmare quelle piccole lacuna a gennaio: sono anni che a Napoli si gioca terzino Mario Rui e il resto tutti adattati. Questa la condanna più grossa che si fa”.

Vede aperture sul rinnovo di Insigne?
“Non esiste un Napoli senza Insigne, sarebbe uno smacco troppo grosso per città e società, è uno che muore per la maglia e dimostra sul campo di essere il miglior italiano che c’è in questo momento. Sarebbe sciocco non rinnovare un calciatore così, una follia”.

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