ESCLUSIVA- Bevilacqua (ex Napoli): “Nel calcio non vale la meritocrazia”

Intervista esclusiva a mister Giuseppe Bevilacqua

Giuseppe Bevilacqua, ex allenatore delle giovanili del Napoli, dopo l’addio ha parlato in esclusiva alla redazione de Ilnapolionline.

Giuseppe Bevilacqua, tecnico bravo e preparato, dopo la grande impresa dei play off scudetto con l’Avellino Under 15 nella stagione 2017/2018, era sbarcato all’ombra del Vesuvio dove ha guidato per tre anni le formazioni giovanili del Napoli. Eppure lo scorso 30 giugno la società partenopea ha deciso di non rinnovargli il contratto e chiudere il rapporto.

Bevilacqua ha deciso di aprirsi e parlare in esclusiva con la redazione de Ilnapolionline sul passato e futuro, svelando alcuni aneddoti del suo rapporto con Grava (CLICCA QUI PER TERREMOTO NAPOLI), ma anche affrontando il tema scottante delle scelte non sempre libere da parte dei club in termini di scelta degli staff. Ecco di seguito l’intervista integrale:

Buongiorno mister, dopo lo spettacolo fornito in Irpinia nell’estate del 2018 arrivò la chiamata del Napoli. Ricorda come è andata e chi l’ha voluta? “Me lo ricordo benissimo perchè fu il Direttore Sportivo Gianluca Grava a cercarmi con una telefonata inaspettata e per me è stato bellissimo. Sicuramente il mio lavoro ad Avellino non è passato inosservato e questo ha aiutato la decisione. I miei tre anni con Grava sono stati indimenticabili, lui mi ha sempre supportato e sostenuto senza mai interferire nelle mie scelte tecniche.”

Primo anno da imbattuto in campionato (unico nella storia del calcio giovanile a Napoli) sino alle semifinali nazionali in Under 15, poi la promozione in Under 16 con la squadra al secondo posto acquisito già a febbraio 2020 quando la pandemia ha azzerato i campionati e nella scorsa stagione ripartito nella stessa categoria stavolta coi 2005. Infine il 29 giugno l’addio al Napoli, ci racconta come è andata? “Ahimè anche in questa circostanza è arrivata una telefonata del Direttore, stavolta purtroppo amarissima, che ha preannunciato il divorzio. E’ stata una grossa delusione che, non ti nego, fatico ancora un pochino a digerire del tutto. Però il calcio è anche questo e bisogna saper accettare certe decisioni, ad ogni modo sono pronto a ripartire con le giuste motivazioni e approfitterò di questo anno sabbatico per aggiornarmi. Dopo la telefonata con Grava ci siamo visti di persona per avere dei chiarimenti, la stima rimane reciproca ma quella chiacchierata privata me la porto per sempre con me..”

Ora Direttore dell’intero settore giovanile del centro Ester Barra (un ritorno al passato), ma Giuseppe Bevilacqua si vede più allenatore in panchina o dirigente dietro una scrivania? “Se me la farai tra qualche anno potrei risponderti diversamente, ma per ora Giuseppe Bevilacqua è un uomo di campo. Pur con poco tempo a disposizione (l’addio c’è stato il 29 giugno ndr), qui a Barra mi hanno voluto fortemente, dandomi una bella responsabilità. Evidentemente vuol dire che avevo lasciato dei valori e un buon ricordo, sinceramente non c’ho pensato due volte a dire si.”

Parliamo di Napoli, lei ha seguito in prima linea i 2004 e i 2005 azzurri, ci faccia quattro nomi che potrebbero in futuro arrivare davvero in prima squadra. “Domanda scomoda perchè sono affezionato a entrambi i gruppi. Per quanto riguarda i 2004 ti dico Antonio Pesce, attaccante forte fisicamente e con un eccezionale fiuto del gol (25 reti nella stagione 2018/19 in Under 15 ndr) e Alessandro Spavone, trequartista fantasioso e ricco di qualità che è maturato molto al secondo anno insieme in Under 16. Tra i 2005 cito Mario Vilardi, un esterno offensivo destro rapido e veloce che si è meritato più volte anche la convocazione nella Nazionale di categoria e Lorenzo Russo, mezzala dalla grande visione di gioco dotato anche di importanti mezzi tecnici.”

Diverse ottime stagioni a livello giovanile eppure mister Bevilacqua non allena mentre qualcuno, buoni risultati o meno, riesce sempre a trovare una panchina. Si è dato una risposta in merito? “Personalmente le idee le ho chiarissime, ma qualcuno potrebbe pensare che derivino dalla mia cocente delusione. In realtà tutto quello che ho ottenuto e costruito è stato frutto del mio duro lavoro e della mia costante applicazione. Un domani i miei figli spero siano orgogliosi del fatto che il loro papà abbia sempre mantenuto la “schiena dritta” senza piegarsi alla volontà e alle pressioni di nessuno. Io credo che nel calcio giovanile purtroppo non sempre vale la meritocrazia. A mio avviso alcune scelte (non tutte), che apparentemente risultano incomprensibili, tendono a essere condizionate da persone “esterne” che nemmeno conoscono le dinamiche del campo.”

Si ringrazia mister Giuseppe Bevilacqua per la gentile concessione.

Intervista esclusiva a cura di Marco Lepore

 

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