Il New York Times, l’elogio del rigore: “Jorginho, quella carezza inevitabile”

Jorginho, l’inevitabile. Il New York Times definisce quella del centrocampista italiano, una carezza. Bella ed efficace. Un tocco contro il quale nessuno poteva farci niente.

“Jorginho si è messo di fronte alla schiera ammassata dei tifosi italiani, ha raddrizzato la schiena e ha preso fiato. Ognuno di loro sapeva cosa sarebbe successo. Così ha fatto anche Unai Simón, il portiere della Spagna, irrequieto e tremolante sulla sua linea. Si avvicina alla palla con un trotto gentile. A metà strada, esegue un piccolo salto, una breve balbuzie progettata per invogliare il portiere a muovere i piedi. Quel movimento quasi impercettibile, quel leggero sussulto, è tutto ciò di cui Jorginho ha bisogno. Questo è il momento in cui sa quale lato della rete si rivelerà irraggiungibile per il portiere. Da lì, è semplice”. Il prestigioso quotidiano continua:Jorginho “non colpisce il pallone. Lo affronta. Lo guida. Lo accarezza. È lo stesso ogni volta. Ma solo perché sai che sta per succedere non significa che puoi fare qualcosa per fermarlo”.

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