I “fatti” della Marat Football Management risalgono al 2018 e 2019, ecco come giravano i soldi

I fatti risalgono al 2018 e al 2019. I dubbi degli inquirenti erano sorti da alcuni pagamenti anomali da parte della Marat, su alcune fatture anche da 450mila euro, pagate come corrispettivo a società dilettantistiche per pubblicità e per raccogliere dati sulle partite di calcio. Ma i soldi, una volta sui diversi conti correnti delle associazioni dilettantistiche, venivano poi prelevati in piccole somme e restituiti, da una serie di complici, ai responsabili della società di Giuffredi. Tutto nasce anche da alcune intercettazioni telefoniche captate dagli inquirenti che inizialmente avevano ipotizzato che in questo giro di danaro potessero esserci gli interessi della camorra. É emerso dall’inchiesta che tra le persone contattate per operare queste movimentazioni ci fosse una persona risultata già condannata in precedenza per associazione finalizzata al traffico di stupefacenti con l’aggravante di avere agevolato un clan di Secondigliano, Luigi Sansò. La camorra, però, in questa vicenda non c’entra, ma si tratta certamente – secondo l’accusa – di un caso di evasione fiscale. Due le intercettazioni di interesse captate dal Gico della guardia di finanza gli scorsi 20 novembre e il 12 dicembre, che vedono coinvolto anche il pregiudicato, con quest’ultimo coinvolto per un pagamento di 20mila euro, frutto di queste somme eluse al fisco. A cura di Valentino Di Giacomo (Il Mattino)

 

 

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