Per Barcellona-Napoli Gattuso dovrà studiare un Piano B

DIFENDERE 

E qualcosa cambierà, inevitabilmente, nell’impatto, nell’approccio, nell’atteggiamento, ma la struttura portante del Napoli modello-Gattuso verrà replicata. Sarà densa di uomini tra le linee, consegnerà a Demme non solo le chiavi del centrocampo ma anche l’autorevolezza di ispirare i movimenti giusti di chi gli sta intorno (Fabian a destra e Zielinski a sinistra), di chi occupando le fasce dalla trequarti in su dovrà fungere da collante (Callejon da una parte e Insigne dall’altra) e da chi alle spalle non dovrà sbagliare un solo movimento (Manolas e Koulibaly centralmente; Mario Rui più di Di Lorenzo sugli esterni).

SEGNARE

Ma stavolta, pure psicologicamente, non potranno bastare semplicemente il controllo ossessivo e la ripartenza immediata, servirà un piano B che Gattuso sta elaborando nella sua sala tv che è divenuto il proprio salotto per radiografare il Barcellona di Setién. Che fatica a decollare, segna poco (un gol alla Real Sociedad, nel finale e su rigore; in bianco in casa del Real Madrid) e che però si è fatto male solo al “Santiago Bernabeu”, con il 2-0 maturato nella ripresa.

TRIDENTE, A TE

Stavolta, rispetto all’andata e per colpa di quel guizzo di Griezmann. Il Napoli deve scovare in sé le soluzioni per attaccare lo spazio, per togliere certezze al Barcellona, per mettergli paura addosso avvicinandosi all’area più frequentemente: e dovrà farlo senza snaturarsi, smarrendosi e scoprendosi, ma usando la testa e la genialità riconosciuta a quel “terzetto” che ha nelle corde la rapidità di calcio e di pensiero.

Il resto è racchiuso nelle statistiche, da capovolgere immediatamente, in una notte che (senza pubblico) sarà surreale come queste ore vissute a Castel Volturno, pensando al Barcellona mentre invece nella testa si affollano concetti d’altra natura. Com’è difficile infilare la testa nel pallone. Fonte: CdS

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