Leo Messi come Alfonso D’Aragona nella due giorni napoletana

A sinistra il reticolato di strade intricate che si aggrappa su per le altezze napoletane, a destra lo splendore del mare e il sole che va a salutare tra una torre e l’altra del Castel Nuovo. Leo Messi, come un moderno Alfonso D’Aragona, si sveglierà guardando Napoli dall’alto della torre che il Barcellona ha scelto come casa per la sua due giorni napoletana.

Un punto di partenza strategico a due passi dal centro città e che farà da campo base per la squadra di Setien, che ha stravolto i piani di tifosi e curiosi. Tutti erano pronti a correre sul lungomare – come era successo quasi sempre in questa edizione della Champions League – invece bisognerà correre a via Medina, tra le arterie principali della città per provare a incrociare i campioni blaugrana. Una scelta non troppo distante da quella presa tre anni fa dagli eterni rivali del Real Madrid: anche i Blancos scelsero di abbandonare il lungomare per rifugiarsi nel quasi silenzio di Palazzo Caracciolo in via San Giovanni a Carbonara.

 

SAPORE DI SPAGNA

Il regno napoletano di Leo, quindi, sarà a due passi da quello che fu il centro del potere degli Aragonesi a Napoli. In un salto temporale di quasi seicento anni. All’ingresso, una bandiera gialla e rossa a fare da benvenuto. I colori della Città di Napoli sono gli stessi presenti sulla bandiera catalana che i calciatori del Barcellona conoscono bene. L’hotel è un richiamo ai sapori di casa: di proprietà in maggioranza) spagnola, infatti, la catena alberghiera che ospiterà la squadra di Quique Setien è a più famosa tra quelle iberiche in giro per il mondo, e ha appena completato una ristrutturazione che darà il benvenuto proprio ai blaugrana.

 

GIÀ IN CITTÀ

Nessun membro del Barcellona è stato n città nell’ultimo mese per poter osservare da vicino la struttura scelta. Ma l’NH Hotel ha confermato la massima disponibilità al club, garantendo spazio per tutta la delegazione e il cordone di security al seguito dei calciatori. Pur senza una vera e propria chiusura al pubblico (ma già da diversi giorni è impossibile prenotare una stanza).

All’interno, presente anche una sala «Aragona» in cui la squadra potrà riunirsi per a classica riunione pre rifinitura di martedì. Già da eri alcuni membri dello staff catalano sono arrivati in città data la non necessaria presenza per il match vinto con l’Eibar in scioltezza: avranno la possibilità di vivere Napoli più da vicino per qualche ora prima di riaggregarsi al gruppo che è atteso domani a pranzo. Al momento il club non ha previsto di portare in città anche il cuoco della squadra (scelta che fu invece del Real), che si affiderà quindi alla struttura appena rinnovata. Fonte: Il Mattino

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