ESCLUSIVA – A. Bonan (scrittore e giorn.): “La giusta parte per il Napoli è quella del buonsenso”

Ieri sera alla libreria “Io ci sto” è stato presentato il libro di Alessandro Bonan “La Giusta parte”, dove il tema è un rigore che decide le sorti delle squadre e dei vari personaggi che ne fanno parte. Dall’attaccante al portiere, passando all’allenatore e infine c’è un filosofo, il tutto in una sorte di giallo, dove Maurizio De Giovanni ha fatto da moderatore. Ilnapolionline.com era presente all’evento ed ha intervistato lo scrittore e il giornalista di Sky Alessandro Bonan.

Ieri sera ha presentato a noi della stampa il libro “La Giusta parte”. Per chi non conosce la trama, la vorrebbe raccontare ai nostri microfoni? “Intanto è un libro-giallo dove si racconta la storia di un portiere e di un attaccante in un momento decisivo della partita e della stagione. Ci si gioca in contemporanea la permanenza della squadra e la retrocessione in serie A e dall’esito del calcio del rigore dipende tutto. Posso dirle che è una storia avvincente dove si raccontano i retroscena anche dei singoli protagonisti e cosa c’è di meglio di un rigore per creare la suspense. Il tutto è accaduto negli anni ‘90”.

Sempre restando sul suo libro, quale sarebbe per il Napoli la giusta parte per ritrovarsi? “In questo caso la giusta parte per la squadra azzurra è quella del buonsenso da parte di tutti. Ognuno in questa annosa vicenda non è esente da colpe e quindi penso che si dovrà trovare la soluzione migliore. Senza dimenticare che ci sono ancora traguardi da raggiungere come gli ottavi di Champions League, o i primi 4 posti in campionato, a breve anche la Coppa Italia. Tutti uniti nessun traguardo per la compagine di Ancelotti sarà precluso”.

Seguo da anni le sue trasmissione, ma in generale i programmi di Sky, tutti con grande successo. Qual è la ricetta principale? “Intanto penso che alla base di tutto ci sia la professionalità di un intero staff come quello di Sky. Io ad ogni trasmissione ci metto la passione, elemento che non deve mai mancare e poi sono uno che non va a leggere i messaggi sui social, tema che in questi anni se ne è parlato con molta attenzione e che ha suscitato non poco scalpore”.

Lei ha parlato dei social, spesso e volentieri ci sono molti messaggi, anche di stampo offensivo. Come sconfiggerebbe l’ignoranza di questi personaggi della rete? “Non le nascondo che all’inizio quando li leggevo ci rimanevo male, però con il passare dei tempi non ci ho fatto più caso e li ho ignorati. Purtroppo non sempre i messaggi sono benevoli e quando è così cerco sempre di passarci sopra, poi è chiaro che non tutti sono di quello stampo e in quei casi cerchi di interagire con l’interlocutore. Comunque per rispondere alla sua domanda, ignorare il più possibile le frasi volgari e continuare ad essere professionali il più possibile”.

Intervista a cura di Alessandro Sacco

Foto ilnapolonline.com

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