Niente Milan/Napoli, perchè “i napoletani non ci piacciono”

All’ interno degli stadi e nelle curve, il riflesso di ciò che accade nelle piazze, nelle strade, nei locali pubblici del nostro Paese. Qualcuno lo chiama razzismo, qualcuno discriminazione territoriale, qualcun altro ancora dice che non esiste.
«Io discriminato a Courmayeur». A denunciarlo è A. M., napoletano in vacanza con la famiglia, che si era recato al Bar Caffè delle Guide, per assistere al match del Napoli. «A noi i napoletani non piacciono e le partite del Napoli non le facciamo vedere», si è sentito dire. «Ho accompagnato i miei due bimbi, di 11 e 8 anni, turbati per quanto avevano sentito, fuori dal bar e sono rientrato per chiedere spiegazioni – ha spiegato A. M. – la stessa persona, infastidita dal fatto che mi fossi permesso di rientrare, alla mia richiesta di spiegazioni ha ribadito, con modi arroganti, il concetto che i napoletani a lui non piacciono, perché sono tutti ladri. Quando gli ho fatto notare che anche io sono di origini napoletane, ha continuato rincarando la dose, aggiungendo che siamo tutti ladri perché spesso quando ci sono dei napoletani nel locale fanno sempre casino e rubano anche soldi dalla cassa. E comunque, mi ha detto, il locale è il suo e i napoletani non li vuole». Il locale, in realtà, appartiene a Nicholas Borghi che non era presente ai fatti ma è stato informato dell’accaduto. «Le versioni non coincidono – ha chiarito Borghi – e se devo dirla tutta la persona che avrebbe avuto il battibecco con il turista è un argentino sposato con una pugliese. Ad ogni modo ho inviato un messaggio di scuse pensando di aver chiuso l’incidente anche perché in tanti anni di attività nessuno ci ha mai accusato di razzismo. A Courmayeur su tremila abitanti duemila saranno meridionali, soprattutto calabresi e sardi. Ovviamente però a questo punto tutelerò sia il mio locale che il mio dipendente, visto che sono stati fatti anche post e commenti poco simpatici su Facebook e Tripadvisor». Ma A. M. ha tirato dritto. Dopo l’accaduto ha chiamato i carabinieri ed ha scritto sia al Comune di Courmayeur che alle Guide Alpine. «Il Bar Caffè delle Guide di Courmayeur è un locale dal passato glorioso. Spero allora che quanto avvenuto possa essere motivo di riflessione» ha sottolineato.

Il Mattino

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