Tra le migliori sedici del Vecchio Continente, quelle che si stanno giocando gli ottavi della Champions League, il Napoli s’è sistemato sul podio, e non è poco: a dominare è l’Atletico Madrid, che ha abbattuto la soglia degli ottocento chilometri sin qui percorsi; poi c’è il Borussia Dortmund e terzo c’è il Napoli, che ha avuto modo di mettere assieme settecentonovanta chilometri, come se domenica sera fosse tornato da Verona a piedi (e ne avrebbe fatto persino di meno…). Il Napoli dunque spende più del Real Madrid, che ha una trentina di chilometri in meno nelle gambe, che però ha due gol in più prima della sfida di ritorno, e questo conta. Il Napoli quindi s’è lasciato alle spalle, in questo tour europeo nel calcio che conta, anche il Bayern di Ancelotti e la Juventus e il Manchester City (saranno gli effetti d’un tiki-taka espresso in spazi meno ampi?). Ciò che, all’apparenza, sembra un’oziosa interpretazione aritmetica va ritenuta fotografia d’una stagione ed anche tendenza d’un calcio diverso, che ha bisogno di consolidate certezze atletico-fisiche, di cui il Napoli offre padronanza. E’ però un elemento che sostiene quel football verticale: perché il Napoli corre, corre, corre e sempre a testa alta, in avanti, ed insegue una serie di sogni.
Fonte: CdS